Martedì, 1 Luglio 2025

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Il fatto che nella graduatoria dei dodici progetti presentati da altrettanti comuni, quello di Manduria sia arrivato penultimo, spiega forse questa stranezza che meriterebbe un approfondimento...

Come è stata "infilata" la Proloco nel bando Gal e cosa hanno fatto gli altri comuni

La sede della Proloco Manduria La sede della Proloco Manduria | © La Voce di Manduria

«Restaurare beni che appartengono al patrimonio storico, culturale, architettonico e riqualificare piazze e luoghi pubblici» per far parte «del Museo Diffuso delle Terre del Primitivo». Erano questi i criteri, vincolanti, si ribadisce, vincolanti, per ottenere i finanziamenti del Gal terre del Primitivo pari a un milione e 200 euro. Difficile comprendere, quindi, come abbia fatto il comune di Manduria a farsi finanziare il restauro di un vecchio stabile, quello di via Pietro Maggi, sede della Proloco, che non è una piazza e certamente non è un «patrimonio storico, culturale, architettonico» come chiedeva il bando.

Il fatto che nella graduatoria tra i dodici progetti presentati da altrettanti comuni, quello di Manduria sia arrivato penultimo, spiega forse questa stranezza che meriterebbe un approfondimento. Ma a Manduria tutto è possibile.

Difficile da comprendere, quindi, l’assegnazione di queste risorse pubbliche per intonacare e rifare gli impianti ad una vecchia e cadente proprietà comunale ad uso esclusivo e gratuito da oltre venti anni di un’associazione turistica. Ancor piú se la si confronta con gli altri progetti finanziati.

Il comune di Sava ha partecipato al bando con il progetto del palazzo Spagnolo Palma dove verrà realizzato il Museo Etnografico multimediale, Torricella con la chiesa San Marco Evangelista, Torre Santa Susanna con piazza Umberto I. E ancora: alcuni ambienti di palazzo Martini per realizzare il Museo Archeologico Medievale a Oria, il giardino di palazzo Maiorano a Lizzano; a Maruggio, opere nella chiesa della Madonna del Verde e ad Avetrana per piazza Parlatano. Infine, il giardino del palazzo Marchesale di Fragagnano, l’implementazione dei servizi del Santuario rupestre Madonna delle Grazie di San Marzano di San Giuseppe e i lavori alla ex biblioteca di Erchie. Questi sì, come ribadisce una nota ufficiale del Gal, utili ad «allargare l’utenza e i fruitori degli spazi comuni nella direzione di un turismo accessibile a tutti», così come prevede, in maniera vincolante, si ripete, «la misura A 1.2, Restauro e riqualificazione del patrimonio culturale e naturale delle Terre del Primitivo». E a Manduria che si fa? Si ritinteggia e riammoderna, spendendo 110mila euro di risorse pubbliche, l’immobile di via Pietro Maggi che diventerà, spiega il progetto, «un Centro di informazione turistica». Non accessibile alle categorie svantaggiate petche lo stabile in questione si trova su un infelice piano rialzato alto un metro e mezzo dal piano stradale e privo di parcheggi.

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4 commenti

  • francesca leo
    mar 24 dicembre 2019 06:12 rispondi a francesca leo

    Giova ricordare che il principio della “trasparenza”, che con il d.lgs. n. 150/2009, ha assunto rilievo costituzionale. Il conflitto di interessi corrompe il percorso decisionale favorendo una parte, immettendo una componente estranea (quella personale) nella comparazione dei fini generali, generando iniquità e disparità di trattamento, indebolendo l’imparzialità del processo dispositivo, entrando in antagonismo con una particolare situazione ( parentela )che può astrattamente oscurare o limitare l’equilibrio psicologico, esitando nell’assolvere la proiezione del “buon andamento” dell’azione amministrativa, operando in contrasto con la posizione di terzietà, in danno con l’interesse pubblico.

  • francesca leo
    mar 24 dicembre 2019 05:53 rispondi a francesca leo

    Le pro loco (dal latino, letteralmente «a favore del luogo») sono associazioni locali, nate con scopi di promozione e sviluppo del territorio. Norme di carattere regionale ne stabiliscono l'appartenenza o meno all'albo regionale, valutata la presenza di determinati requisiti. Molte pro loco hanno sottoscritto l'adesione all'Unione Nazionale delle Pro Loco d'Italia (UNPLI) oppure all'Ente Nazionale Democratico di Azione Sociale (ENDAS). Va detto che l'adesione alle suddette organizzazioni nazionali non qualifica come ente una pro loco, la sua iscrizione non è significativa, infatti, di un imprimatur di carattere pubblico e non conferisce ad essi poteri di intervento e controllo. La prima pro loco in Italia è nata nel 1881 a Pieve Tesino, in Trentino-Alto Adige.

  • Antonio
    lun 23 dicembre 2019 03:53 rispondi a Antonio

    Nessuno ha pensato di inserire tra le piazze da valorizzare quella di Giovanni ventitreesimo lasciata nel dimenticatoio da tutti ma soprattutto dai nostri commissari che amministrano la città. Intanto questa piazza è stata transennata in fretta e furia .

  • lorenzo un ...zo
    lun 23 dicembre 2019 07:19 rispondi a lorenzo un ...zo

    Vi é sempre qualcuno che, basta che abbia un ruolo nella società, magari anche non meritato con l'aggravante di essere anche incompetente nel ruolo stesso. Ecco tutto questo da poi consapevolezza di far sentire tali personaggi più furbi, più veloci ad inserirsi nelle opportunità appunto perché oramai convinti che: Io sono io e gli altri non sono un ...zo! Che stile!

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