Giudice di Pace a Manduria addio. E questa volta davvero senza possibilità di appello. Ieri il Tribunale amministrativo di Lecce ha rigettato l’istanza cautelare di sospensione del decreto ministeriale che chiude l’ufficio di giudicatura. Il ricorso era stato presentato da un gruppo di avvocati, quasi tutti componenti dell’Associazione forense Messapica, con l’appoggio del Consiglio dell’Ordine provinciale forense di Taranto. Salvato dai tagli del Ministero del 2014 grazie ad un consorzio tra i comuni di Manduria (capofila e sede dell’ufficio), Sava, Maruggio e Avetrana che si facevano carico delle spese di gestione e del personale non togato, lo sportello di legalità territoriale è andato avanti tra alti e bassi, maggiori questi ultimi dei primi. E’ stato poi soppresso il 21 agosto scorso con un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Conseguenza logica dovuta alla richiesta di soppressione avanzata al Ministero dal presidente del Tribunale di Taranto che prendeva atto del progressivo disimpegno dei comuni consorziati, Avetrana e Maruggio in particolare, che non mettevano più a disposizione un proprio dipendente da impiegare nell’ufficio così come prevedevano gli accordi iniziali.
Contro questo decreto avevano cercato di opporsi gli avvocati del territorio presentando un ricorso al Tar che si è espresso togliendo le ultime speranze e individuando la responsabilità degli enti locali. «Considerato che la convenzione siglata nel 2014 dai Comuni interessati – si legge nel dispositivo -, non ha garantito una efficiente gestione del servizio, atteso che - come si evince in particolare nella relazione ispettiva dell’anno 2018 - l’ufficio giudiziario di cui trattasi presentava notevoli criticità». Lo stesso giudice amministrativo, insomma, ha ritenuto che «nel bilanciamento degli interessi contrapposti, appare nettamente prevalente l’interesse pubblico ad una più efficace riorganizzazione del servizio pubblico».
Anche gli avvocati ricorrenti puntano ovviamente il dito contro i sindaci dei quattro comuni che non ne hanno voluto sapere di trovare una soluzione. «La pronunzia del Tribunale Amministrativo – dichiara l’avvocato Antonio Casto a nome dell’Associazione Forense Messapica che ha patrocinato il ricorso -, è la logica conseguenza di una condotta del consorzio dei quattro comuni che anche in tale ultima battaglia hanno abbandonato l’avvocatura ed i cittadini. Non possiamo fare a meno di ricordare la poco accorta gestione consortile degli ultimi due anni – aggiunge il legale -, specie da parte del comune di Avetrana e di Manduria».
N.Din.
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1 commento
francesca Leo
sab 23 novembre 2019 10:06 rispondi a francesca LeoUna promessa è una Promessa !! In un paese dove un attentato all incolumità e alla vita di un funzionario del governo ,2012/2014 pedinato e spiato per mesi da "picciotti al soldo di miserabili traditori dello stato " viene insabbiata come nulla fosse e anche peggio .....Non merita niente !