Mentre si attende l’esito del parere legale dell’avvocato Luigi Cecinato secondo cui il comune di Manduria dovrebbe revocare la gestione della discarica in contrada «La Chianca» alla «Mandurambiente Spa» per presunte numerose e gravi inosservanza degli accordi da parte della società, dall’archivio comunale spunta una delibera di un consiglio comunale del 2016 dai contenuti molto interessanti che rimarcano le osservazioni dall’avvocato Cecinato.
Il documento in questione è il resoconto di una seduta consiliare molto importante dalla quale avrebbe potuto dipendere l’annunciata riapertura della discarica con relativo sopralzo della colmata di rifiuti che ha consentito a Manduriambiente di riavviare l’esercizio dopo che la capienza era stata giudicata esaurita, oppure la sua definitiva chiusura.
Era il 19 settembre del 2016, sindaco Roberto Massafra, presidente del Consiglio Enzo Andrisano. La seduta era stata chiesta dal gruppo politico del consigliere Girardi per proporre alla maggioranza il rigetto della proposta progettuale di sopraelevazione presentata dall’azienda che aveva già ottenuto l’Ok dalla Regione Puglia e Provincia di Taranto, «e intraprendere tutte le iniziative necessarie per scongiurare qualsiasi possibilità di riapertura della discarica La Chianca (Manduriambiente, NdR)».
Dopo una lunga discussione, il consigliere Damiano Maggi chiese e ottenne una sospensione di seduta al riavvio della quale si votò la proposta avanzata da «Tutti insieme per Manduria». La proposta fu respinta. Gli unici a votare favorevolmente furono i consiglieri Girardi, Dicursi, Dinoi, Venere, Bentivoglio e Giuliano. Votarono contro il sindaco Massafra, Pisconti, Andrisano, Maggi C., Maggi D, Barbieri P, Morgante, Puglia, D’Oria e Quaranta. Gli astenuti furono Barbieri M e Durante.
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1 commento
lorenzo
gio 7 novembre 2019 07:14 rispondi a lorenzoI più grandi nemici dei Manduriani? I Manduriani stessi