Ormai a Manduria siamo davvero abituati alla parola «chiude…», in particolare per la struttura medico ospedaliera del Giannuzzi che è stata oggetto in questi ultimi anni dei tagli operati dalla nostra sanità. Dopo la soppressione di pediatria, nido e Utic e il depotenziamento di oculistica ed altri servizi di diagnosi di reparti ora rischia di venir meno (causa di forza maggiore) anche l’astanteria del pronto soccorso che dispone di un certo numero di letti per l’osservazione breve.
Un altro servizio utile momentaneamente, dicono, sospeso, a causa della mancanza di medici. Da premettere che attualmente nella struttura che quotidianamente viene presa d’assalto da una sempre crescente utenza, operano appena 7 medici che devono coprire i turni e ciò che lascia davvero basiti, ad arginare l’afflusso notturno ne resta uno soltanto. Da premettere che al Giannuzzi, da sempre, si rivolgono pazienti provenienti dal tutta la fascia orientale jonica, dai centri limitrofi delle vicine province e addirittura anche dal capoluogo quando al Santissima Annunziata non ci sono posti liberi. Una mole di lavoro davvero notevole per la quale si avrebbe bisogno di almeno il doppio del personale medico e infermieristico.
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1 commento
C.F.
gio 7 novembre 2019 08:19 rispondi a C.F.Ma medici ce ne sono a strafottere, per tutte le specialità e su tutto il territorio nazionale. Come convincerli a lavorare per il pubblico? Ci vuole coraggio: basta cancellare la vergogna dell'intramoenia, con cui praticamente gli ospedali tutti sono costretti a dare in affitto omaggio ai medici (per esercitare di fatto la libera professione) stanze, segreterie, personale, strumenti di base. Su questa cosa, come sul concetto di ASL anzicché USL, sulla nazionalizzazione di vari servizi e sul calmieramento di varie tariffe, bisognerebbe tornare alle ricette di quando l'Italia cresceva, cioè prima del ventennio neofascista berlusconiano che ci rovina le vite dagli anni '90 in poi. Tornando al tema: l'intramoenia è invenzione del liberista Berlusconi, lo stesso che oggi spinge il ducetto.