Sta facendo discutere l’opinione pubblica la decisione del comune di Manduria di pagare un vecchio esproprio ad una cifra tre volte quella originaria e il doppio di quanto era stato stabilito da un commissario ad acta nominato dal Tribunale amministrativo. La notizia, pubblicata l’altro giorno da La Voce di Manduria, è stata estratta da una deliberazione di un altro commissario ad acta nominato successivamente dal Consiglio di Stato che accettava il ricorso di uno degli eredi Ferretti (beneficiari dell’esproprio milionario, in tre si spartiranno un milione e mezzo di euro) il quale contestava la stima del debito quantificata precedentemente per una somma pari a circa 800mila euro.
A meravigliarsi della passività con cui il comune ha pagato tale somma (quella originariamente stimata era di poco superiore ai 400 mila euro), è il partito «Manduria Futura» che commentando il nostro articolo precedente si chiede il «perché la nuova amministrazione commissariale, forte del precedente giudizio più favorevole al Comune, non ha a sua volta fatto ricorso ed invece ha accettato di pagare senza resistere?».
Il contenzioso in questione nasce da un esproprio non pagato ai proprietari dall’allora amministrazione del sindaco Gregorio Pecoraro (1997). Dopo l’inerzia di tutte le amministrazioni che si sono succedute da Pecoraro in poi, l’ultima del sindaco Roberto Massafra (Manduria Futura) si trovò nel 2013 di fronte ad una richiesta degli eredi Ferretti che pretendevano circa 4 milioni di euro. La giunta Massafra si oppose e dopo varie peripezie, nel 2016 venne nominato un commissario ad acta che stabilì che 800.000 erano congrui per saldare tutto. I Ferretti, come loro diritto, rifiutarono la cifra stabilita e attraverso un ricorso al Consiglio di Stato, ottennero la nomina di un nuovo commissario ad acta che ha aumentato la somma sino a 1.500.000 senza nessuna opposizione da parte di questa amministrazione commissariale. «Ancora una volta – si legge nel commento dell’ex sindaco -, si dimostra che l’amministrazione Massafra è stata, nella storia della nostra Città, l’unica a mettere un freno al “bancomat” degli espropri con risarcimenti milionari senza colpo ferire, che hanno portato il Comune sulla soglia del dissesto».
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2 commenti
Enzo Caprino
mar 10 settembre 2019 07:16 rispondi a Enzo CaprinoMi sembra molto strana questa posizione di Manduria Futura , visto che la decisione di rivedere tutto è stata presa dal Consiglio di Stato, che ha accolto un ricorso dei proprietari appunto contro la precedent5e decisione cui si fa riferimento.
Gianluigi De Donno
mar 10 settembre 2019 02:19 rispondi a Gianluigi De DonnoSta di fatto che di fronte a due quantificazioni così differenti (una pari al doppio dell’altra) ed alla luce di una perizia di parte commissionata dal Comune ad uno studio tecnico manduriano (con una stima di ca.900.000 euro) una impugnativa della decisione del commissario ad acta sarebbe stata legittima e doverosa trattandosi di soldi dei manduriani. Fermo restando, ovviamente, che questi risarcimenti per procedure espropriative incompiute sono altrettante palle al piede che affondano il già esiguo bilancio comunale, di cui mai alcuno è stato chiamato a rispondere.