L’unica dirigenza ancora esistente nell’organico del comune di Manduria potrebbe sparire e lasciare il posto a nuove aree da affidare al personale di categoria D. È quanto prevede la relazione sulla struttura organizzativa redatta dal segretario generale Giuseppe Alemanno e consegnata alle organizzazioni sindacali per le considerazioni a loro spettanti. In discussione è quindi il posto ricoperto attualmente dall’avvocato Enzo Dinoi che oltre a comandare il corpo dei vigili urbani è affidatario di incarichi dirigenziali di numerosissime aree e uffici della pubblica amministrazione. Dopo il pensionamento dell’unico dirigente di ruolo, Antonio Pescatore, e vista l’impossibilità di assumere dirigenti di ruolo, Dinoi (già considerato dai revisori dei conti come “dirigente atipico”), è rimasto l’unico a possedere i titoli per ricoprire ruoli apicali. E questo, per il relatore della bozza, non va per niente bene.
Secondo Alemanno, già autore di numerose pubblicazioni e testi giuridici in tema di Pubblica Amministrazione, tra le quali, quelle più recenti, relative ai temi dell’Anticorruzione, della Trasparenza, dell’Accesso civico generalizzato, del Codice di comportamento, del Codice degli appalti, della Spend Analysis, dei Controlli, della Riforma della Pubblica Amministrazione e della Polizia Locale, «la contrazione del numero di posizioni dirigenziali a tempo indeterminato, combinata ai vincoli assunzionali – scrive l’esperto - ha dato luogo a situazioni di reggenza o direzioni ad interim di più aree, anche non omogenee per competenze e contenuti, in capo ad un’unica figura, con conseguente insostenibile aggravio, da un lato, in termini di carichi di lavoro, ma soprattutto con qualità e quantità dei servizi erogati non garantita per ragioni oggettive». Insomma, un solo dirigente di ruolo, seppure bravo e capace, non può soddisfare gli standard di «qualità e quantità» richiesti da una macchina amministrativa così complessa.
Per questo, si legge ancora nella bozza di Alemanno, «occorre intervenire con nuove soluzioni organizzative al fine di qualificare e, con il tempo, incrementare il livello qualitativo dei servizi offerti»
Da qui l’idea di ridisegnare l’assetto organizzativo della pianta organica del comune eliminando la figura del dirigente lasciando le attuali sei aree funzionali nelle mani di altrettanti dipendenti inquadrati con la categoria D. In pratica la stessa cosa che aveva tentato di fare la passata amministrazione del sindaco Roberto Massafra la cui delibera portata in Consiglio comunale fu bocciata anche dalla sua stessa maggioranza.
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
1 commento
demetrio sammarco
mar 10 settembre 2019 06:05 rispondi a demetrio sammarcoSi muove qualcosa finalmente? La citta' e' bloccata, e' in declino palese anche a causa dell'accentramento in un'unica figura di competenze eterogenee. Viene spontaneo chiedersi se a Manduria abbiamo un "fenomeno" oppure se vi sia un interesse occulto a che una sola persona gestisca il Comune. Scarterei la prima ipotesi visti i "risultati". La cosa strana e' che qualsiasi sia il colore delle amministrazioni, il superdirigente rimane sempre tale!