Alla fine è successo: il presidente Michele Emiliano ha nominato un commissario che frenerà le concessioni selvagge delle spiagge. Dal 2013 ad oggi, gli amministratori del comune di Manduria che nel tempo si sono succeduti, hanno avuto sei anni per approvare il piano regolatore delle coste che non è stato mai fatto. Troppi ritardi. Così, dopo numerose diffide (la prima a marzo del 2014, l’ultima due settimane fa), la giunta regionale ha deciso ieri di nominare un commissario ad acta che si sostituirà in tutto e per tutto all’amministrazione Messapica (commissariata anch’essa per infiltrazioni mafiose), per predisporre gli atti necessari all’adozione dello strumento urbanistico delle spiagge che manca. E che ha permesso sinora l’occupazione di interi arenili, spesso senza criterio se non quello del profitto, da parte di imprenditori che in mancanza di regole si sono rivolti alla giustizia amministrativa la quale, non potendo fare altrimenti, ha concesso loro le licenze. Così hanno fatto i concessionari dei sei stabilimenti balneari già autorizzati, cinque dei quali in funzione e uno di prossimo impianto.
«Nonostante il tempo trascorso – si legge nell’atto di giunta approvato ieri – il suddetto comune non ha, a tutt’oggi, trasmesso alla Regione Puglia il Piano comunale delle coste alla piattaforma telematica dedicata per la verifica di compatibilità al Piano regionale delle coste; ricorrono pertanto le condizioni – prosegue – per l’attivazione della procedura sostitutiva con nomina del commissario ad acta».L’indicazione ufficiale del professionista sarà fatta nelle prossime ore anche se negli ambienti della Regione ieri circolava il nome dell’architetto Gianfranco Merafina, funzionario della Regione Puglia già affidatario di importanti incarichi contro l’abusivismo sulle coste del Gargano.
Il nuovo commissario provvederà alla redazione del Piano delle coste entro il termine di sei mesi dalla notifica della nomina e si avvarrà del personale già incaricato dallo stesso comune di Manduria e di eventuali altri professionisti da individuare con le procedure di affidamento di incarichi.Con molta probabilità l’inviato del governo regionale partirà dal piano delle coste già realizzato e pagato ad una società esterna ma rimasto fermo nel cassetto di qualche ufficio.
Il comune di Manduria, infatti, aveva già «acquistato» nel 2014 la progettazione di un piano delle spiagge. Ad aggiudicarsi l’incarico fu l’associazione temporanea di imprese (Ati) «Advenco Ingegneria» dell’architetto Francesco Fuzio di Noci, in provincia di Bari. Tale piano del litorale manduriano, costato 68.999, è stato anche impacchettato e consegnato agli uffici dell’urbanistica pronto per essere adottato dagli organi comunali e poi da quelli regionali per la verifica. Le aree «occupabili» secondo tale piano, sarebbero una quindicina. Tra queste anche quelle già affidate a gestori di vecchia data come la spiaggia privata dell’hotel dei Bizantini e i 5 stabilimenti esistenti perché autorizzati dal Tar.
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