Riprende la settimana prossima il progetto “Biodiversità in rete”, nato dalla collaborazione di diversi Enti pubblici e soggetti privati che agiscono in sinergia da anni per la tutela e valorizzazione del territorio, tra i quali le Riserve Naturali del Litorale Tarantino Orientale, Il Centro di Ricerca “Basile Caramia”, il Parco Naturale Costa d’Otranto e il Sinagri. Dopo la visita al Consiglio per la ricerca in agricoltura - CREA di Roma, tappa che ha concluso l’edizione 2018 e che ha svelato ai partecipanti il faticoso lavoro di studio, di conservazione e selezione della biodiversità che “nasce” dal semplice gesto quotidiano della “scelta” di alcuni prodotti agroalimentari, si continuerà a parlare del nostro “complesso”, ma indispensabile, rapporto con l’ambiente.
L’iniziativa, tesa alla valorizzazione delle risorse naturali che costituiscono un patrimonio inestimabile per l’uomo, finanziata dal MIUR, si prefigge di diffondere e far conoscere la biodiversità agraria e forestale con sessioni frontali a scuola e visite guidate in campo all’orto botanico regionale situato presso la Masseria Marina – Casa del Parco.
Un ringraziamento particolare va rivolto ai Dirigenti scolastici degli Istituti comprensivi F. Prudenzano e Don Bosco di Manduria e A. Manzoni di Lizzano, per la sensibilità dimostrata su questo delicato argomento al fine di avviare un percorso sia di conoscenza sia di riscoperta delle peculiarità territoriali. Anche quest’anno gli esperti delle associazioni Legambiente Manduria e Profilo Greco, al fianco dell’area protetta e partners di progetto, guideranno i ragazzi durante i molteplici laboratori di educazione ambientale e alimentare.
La scoperta della biodiversità frutticola si rivelerà una preziosa occasione per poter osservare e conoscere le varietà di tante specie autoctone mediterranee come le amarene, il giuggiolo, il mandorlo, il fico, il melograno, il fico d'india, ecc..
Tanti i laboratori nei quali i bambini potranno affinare l’uso dei cinque sensi, dal tatto al gusto con il riconoscimento guidato dei vari tipi di frutti e ortaggi, nonché apprendere la tradizionale, semplice e gustosa ricetta della “giatedda” con il pomodorino di Manduria, riconosciuto recentemente come Presidio Slow Food.
L’obiettivo principale è quello di non disperdere il grande bagaglio di conoscenze, di usi e tradizioni legate all’utilizzazione delle diverse specie agrarie e forestali e di recuperare, al tempo stesso, il patrimonio sapientemente tramandatoci dalle generazioni che ci hanno preceduto al fine di rendere il futuro più eco-sostenibile. (Comunicato stampa delle Riserve Naturali)
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