
Nulla di fatto nel ricorso presentato al Tar di Roma contro lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune di Manduria. Il presidente della prima sezione del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio ha chiuso definitivamente la questione annullando per «l’improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse». Dopo quattro anni di attese e prendendo atto della conclusione del periodo in cui la città di Manduria è stata commissariata e dalle successive elezioni che hanno eletto legittimamente una nuova amministrazione politica, i ricorrenti hanno ritenuto superfluo andare a giudizio e preferito ritirare il ricorso.
Ad opporsi contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell'Interno per l’annullamento del Decreto del Presidente della Repubblica del 27 aprile 2018 che, su proposta del Ministro dell'Interno e su deliberazione del Consiglio dei Ministri aveva disposto l'intervento dello Stato mediante lo scioglimento del comune per mafia.
A tentare l’opposizione era stato l’ex sindaco Roberto Massafra con gli ex consiglieri e assessori Lino De Mauro, Claudio Digiacomo, Cosimo Lariccia, Giuseppe Maggi, Marita Minonne, Vincenzo Pisconti, Roberto Puglia, Giuseppina Graziella Distradis, Pierpaolo Barbieri, rappresentati e difesi dagli avvocati Giovanni Luigi De Donno e Angelo Vantaggiato.
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