
«Mi contatta il Museo ebraico di Parigi e a Manduria non sono stata neppure coinvolta dall’amministrazione comunale o dall’assessore alla cultura per questo gemellaggio». A parlare è Elisabetta Arnò, esperta di arabo, ebraico e cucina italo-ebraica, che prende spunto dall’ultimo gemellaggio tra il Museo Ebraico di Lecce e il Museo Civico di Manduria. Iniziativa che nei giorni scorsi ha portato a Lecce gli amministratori comunali con 50 cittadini per prendere parte all’accordo di convenzione tra le due realtà museali. L’esperta di lingue orientali esprime incredulità rispetto a questo progetto di valorizzazione culturale e turistico della Manduria Ebraica per il quale non verrebbero contattati i principali esperti della materia presenti sul territorio messapico. Oltre a lei stessa, sarebbe stato escluso dal progetto anche la famiglia Gigli, proprietaria di una sinagoga nel ghetto degli ebrei del centro storico manduriano.
Accogliendoci nel suo storico e maestoso Palazzo «Donna Elisabetta» al profumo di mosto Primitivo, l’operatrice culturale racconta che tra le iniziative di questo gemellaggio fortemente voluto dall’assessora comunale alla cultura, Andrea Mariggiò, ci sarebbe anche un appuntamento culinario italo-ebraico con alcuni dubbi sulla sua autenticità storica. «Ho letto di certe orecchiette ebraiche che io in tanti anni di studi di cultura e lingua ebraiche e di cucina italo-ebraica non ho mai sentito», dichiara sorridendo alludendo ad una possibile strategia pubblicitaria. Lasignora Arnò ha un percorso di vita e di studi incredibili. «Ho avuto la fortuna di studiare con il rabbino, Elio Toaff a Venezia ed ho vissuto due anni a Gerusalemme (sotto le bombe) nel 1972 scrivendo la mia tesi e seguendo le tantissime comunità ebraiche. Il mio ex-marito – prosegue - è ebreo e con lui ho appreso gran parte della cucina italo-ebrea che poi ho approfondito nella mia scuola di cucina parigina dove ho vissuto per tanti anni prima di ritornare a Manduria».
L’esperta ci ha spiegato che l’unico probabile riferimento tra le fantomatiche orecchiette e la cultura ebraica sarebbe un dolce, le orecchie di Haman, tipico della cultura ebraica consumato durante i festeggiamenti del Purim, un po’ come il nostro carnevale. «Questo è l’unico collegamento possibile. Altro che orecchiette», conclude Elisabetta con un sorriso.
Marzia Baldari
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8 commenti
Egidio Pertoso
mar 5 aprile 2022 06:03 rispondi a Egidio PertosoLe orecchiette nella manduriana arte culinaria, con quella ebraica, ci possono stare. Specie quando si abbinano a " lu rabbicaulo ", termine comune per chiamare la cima di rapa, ma composto con l' ebraico " rabbi, rabbino" e "caulo", traslato dall' italiano "cavolo". Quindi, tradotto significherebbe " grande, sommo, maestro dei cavoli ".
cesaria luigi
lun 4 aprile 2022 09:34 rispondi a cesaria luigiNemo profeta in patria
Romeo rossetti
lun 4 aprile 2022 01:08 rispondi a Romeo rossettiPalazzo “Schiavoni”
Antonio Ruggero
lun 4 aprile 2022 09:43 rispondi a Antonio RuggeroNon bastava il fratello, ora anche questa Signora si mette a pontificare. Lei ha dato la propria disponibilità? Quali sono le attività della Signora, nel suo ambiente di " nicchia"?
Mandurianolibero
lun 4 aprile 2022 05:42 rispondi a MandurianoliberoAl contrario di altri la Signora non spara cazzate. Se non è stata interpellata come fa a darne la disponibilità… allora ci sono state delle convocazioni… e no si po sapiri ci sontu questi illustri cittadini? Se li avete convocati devono essere persone dotte della materia e noni fessi comu a mei… ma ti li fotu ca sta girunu sobbra fb..ca puei serunu a paparisciari..ci so toi o treti (almeno quelli che ho visto) ca ci quiddi so li dotti iu sontu lu premiu Nobel pi la cultura. Ah malitetti scoli asci…noni comu a mei zappa e citruli
Elisabetta Arnò
lun 4 aprile 2022 03:03 rispondi a Elisabetta ArnòAvevo dato la mia disponibilità già questa estate, quando ne avevamo parlato per l’evento sulla musica e cucina ebraica da me organizzato Ma visto che siccome io non ho nessun interesse economico in tutto ciò a loro non interessa
Leonardo malagnino
lun 4 aprile 2022 09:24 rispondi a Leonardo malagninoDevo sorridere o piangere?
mandurianolibero
lun 4 aprile 2022 08:11 rispondi a mandurianoliberoPurtroppo si pecca di presunzione. Vogliono fare i dotti nella materia ma sapunu sulu spenniri sordi...ti lotri, perchè li loru no si toccunu. Si aspetta ancora con ansia che i 50 partecipanti all'evento diano il contributo volontario (a questo punto obbligatorio) di 50-70€..ovviamente da devolvere in toto ai bambini dell'Ucraina. La campagna elettorale che state preparando con lauto anticipo la dovete fare con i vostri soldi e non con quelli della comunità. E comunque il popolo esige che vengano resi noti i nomi dei partecipanti con relativa motivazione...se si parla di evento istituzionale i partecipanti devono avere dei requisiti.. altrimenti pajunu.