
Dolore e rabbia hanno provato i componenti di una famiglia manduriana quando il postino ieri gli ha recapitato la nuova tessera sanitaria di un componente che in quella casa non vive più da 35 anni perché vittima giovanissima di un tragico incidente stradale. Quando hanno ricevuto la busta e hanno letto il nome del destinatario c’è stato il primo tuffo al cuore con un vortice di ricordi, sempre vividi, che hanno creato il solito buco nello stomaco. Poi, all’interno, mentre un brivido percorreva la schiena, la triste sorpresa: era la tessera sanitaria di G.C. Era il rinnovo di qualcosa che non è mai esistita perché quanto è avvenuta la tragedia, nel lontano 1987, l’anagrafe digitale sanitaria non esisteva ancora e quindi nemmeno le tessere.
La busta con il suo inutile contenuto è volata in aria con l’imprecazione del fratello rivolta all’Agenzia delle Entrate: «e dove la porto? Al cimitero?».
Una giornata amara per la famiglia perché quella corrispondenza ha riaperto una ferita che non si è mai rimarginata e probabilmente mai si chiuderà. Una svista innocente per la burocrazia italiana che in quella casa ha fatto rivivere i ricordi di una notizia che 35 anni fa ha cambiato la vita a chi è rimasto.
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2 commenti
Marco
sab 12 febbraio 2022 07:52 rispondi a MarcoPerché incavolarsi?? È un'occasione per ricordare il caro fratello o la cara sorella con una preghiera, una messa o un fiore.
Greg
sab 12 febbraio 2022 11:43 rispondi a GregMa che dici? Ricordare un fratello o una sorella e bello, ma non così non credi?