
Un campo lunghissimo con drone apre il docufilm “Le periferie di Manduria. Un racconto tra passato e futuro” promossa dall’associazione Ag.or.A e finanziato dalla Regione Puglia pubblicato sul social media YouTube. Il cine progetto si pone l’obiettivo di coinvolgere lo spettatore messapico per costruire una rete d'integrazione cittadina dalle testimonianze di chi questa città la vive, la racconta e la promuove ogni giorno.
Quartiere Polo Nord, Barci, Santa Gemma, Matera, Sant’Antonio, Don Bosco, La Creta e Terragna fino a San Pietro in Bevagna. Questi sono i luoghi e le periferie riprese e raccontate da Ag.or.A attraverso vedute dall’alto e testimonianze di alcuni protagonisti: lo studioso Sergio De Cillis che racconta le origini di Manduria come vasta campagna, l’arzillo manduriano del ’31, Angelo Greco, che non ha mai smesso di lavorare né di lasciare il suo amato paese dove ha sempre vissuto e l’ha visto cambiare (il gioco della trottola ce l’ha ancora in casa però). Il giornalista Giuseppe P. Dimagli che riporta alla luce le ormai sbiadite tradizioni del quartiere Sant’Antonio e il suo piccolo opuscolo d’informazione anni Novanta, l’Alfiere, con i suoi racconti della comunità dei frati minori così accoglienti con gli albanesi sbarcati in quel periodo. A rilevare le difficoltà di un’altura lontana dal centro, la periferia Terragna, è l’operatrice culturale Angela Greco che illustra le mancanze legate alla pulizia delle strade e quelle di un vicinato sempre più chiuso in se stesso. Il corto termina con l’assistente all’infanzia Fabiola Calò e le sue proposte di ripristino urbano della via per Lecce per garantire un parco ai piccoli del centro d’infanzia “l’Isola che non c’è” e il Presidente del gruppo culturale “Aracne”, Massimo Bentivoglio, che porta alla luce il disinteresse comunale per la sua comunità, quella di Uggiano Montefusco, messa più volte in panchina su temi che riguardano in particolare il decoro urbano.
Testimonianze che divampano un certo ardore patriottico per lo spettatore di Manduria, su questa città messapica a volte da lui stesso bistrattata. Parte così una riflessione solipsistica, dopo la visione del docufilm, che spinge il cittadino a fare i conti con il proprio ruolo comunitario. Ed ecco che la visione diventa propulsore di un auspicio, quello di promuovere una rete compatta tra i quartieri manduriani per affrontare, insieme, problemi comuni con sinergia e integrazione.
Marzia Baldari
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