
La giunta comunale ha deciso di investire due milioni e mezzo di euro provenienti dalle risorse del Pnnr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) per recuperare e ristrutturare alcuni stabili e terreni confiscati alla criminalità organizzata. Si tratta in particolare di una palazzina di San Pietro in Bevagna, da adibire a sede estiva di Pronto soccorso e da uffici per il consultorio familiare, per la quale s’intende spendere 375mila euro.
Un’altra palazzina, di cui non viene indicata la sua ubicazione, dovrebbe essere adibita a residenza sociale (di quale natura non è dato sapere), per una spesa di poco meno di un milione di euro; per un immobile che si trova a Manduria, anche in questo caso gli atti pubblici non indicano il luogo, sarà riservato ad un generico «terziario sociale» per una spesa di 525mila euro; per altri 378mila euro sarà recuperato uno stabile confiscato che sarà trasformato in «micronido» (assenti anche in questo caso ogni altra spiegazione), infine un terreno agricolo appartenuto anche questo ad esponenti della criminalità organizzata e per questo confiscati dallo Stato, sarà rimesso in produzione con una spesa prevista di 261mila euro.
Per tutti questi progetti, le delibere pubblicate nulla dicono sui beneficiari dei beni da recuperare con tale spesa né altri particolari relativi ai progetti stessi o ai luoghi dove si trovano i fabbricati e il terreno in questione.
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2 commenti
biagio
lun 7 febbraio 2022 06:12 rispondi a biagioPer rimettere in produzione un terreno basta arare i campi e poi seminare. Bastano poche miglia di euro. Ma forse parliamo di migliaia di ettari.
Ale
sab 5 febbraio 2022 08:05 rispondi a AleMa con quei soldi non si farebbe meglio a costruire i fabbricati di sana pianta?