Chi ha firmato la delibera del coordinamento dell’ambito sociale di cui Manduria è comune capofila che si oppone all’assistenza dovuta ad un alunno con disabilità? Perché l’atto risulta avere ottenuto il voto favorevole della totalità dei componenti (sette sindaci o loro delegati) se almeno due non sarebbero stati presenti al voto e un altro ha sollevato dubbi sulla regolarità della discussione?
Fanno parte del coordinamento dell’ambito e risultano presenti a quella riunione, i rappresentanti istituzionali dei comuni di Sava, Maruggio, Avetrana, Torricella, Fragagnano, Lizzano e Manduria capofila. Ne fa parte anche la Asl di Taranto che non prende però parte al voto.
Il primo a fare intendere che qualcosa non abbia funzionato come avrebbe dovuto, è il sindaco di Sava, Dario Iaia, assente a quell’incontro e sostituito dalla sua assessora ai Servizi sociali, Roberta Friolo. «In seno a quel coordinamento – spiega il primo cittadino dopo essersi confrontato con la sua collaboratrice -, c’è stata semplicemente fornita comunicazione di questo provvedimento adottato dall’ufficio di ambito. Peraltro – aggiunge Iaia -, tale argomento non era iscritto all’ordine del giorno». Avendo a cuore l’argomento anche per il fatto che la scuola frequentata dal ragazzo si trova nel suo comune, il sindaco Iaia sembra interessarsi al problema. «Già in questi giorni, assieme all’assessore Roberta Friolo – dice -, stiamo verificando la questione sia dal punto di vista giuridico che dal punto di vista sociale e siamo a disposizione della famiglia per affrontare insieme la problematica», conclude Iaia.
Ancora più complessa la posizione dei due rappresentanti dei comuni di Avetrana e Maruggio, rispettivamente Elisabetta Marchetti, assessora, e Alfredo Longo, sindaco. La prima sostiene di non essere stata proprio presente a quella deliberazione che la vede, invece, tra i presenti e favorevole al voto. Anche il sindaco Longo che avrebbe abbandonato la riunione prima della sua chiusura, non ricorda ci sia stata alcuna discussione sull’argomento.
Probabilmente non tutti avranno approfondito la proposta di delibera portata al voto, traditi forse dall’oggetto che non specificava l’argomento ma si limitava ad esprimere il voto su una generica «Ordinanza del Tribunale, seconda sezione civile del 16 novembre 2021, presa d’atto, provvedimenti consequenziali».
Approfondendo l’argomento, i sindaci avrebbero scoperto che si trattava dell’opposizione all’ordinanza del giudice e al contestuale incarico all’avvocato di parte, esterno, che dovrà perorare la causa dei sette comuni oppositori al diritto all’assistenza stabilita dal Tribunale di Taranto.
Nazareno Dinoi
Foto: depositphotos.com
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1 commento
GERARDO.MARZO
mar 18 gennaio 2022 12:54 rispondi a GERARDO.MARZOsta' di fatto che gli unici a pagare seriamente sono i nostri ragazzi , ci si deve solo vergognare !!!