Il coordinamento dell’Ufficio di ambito sociale presieduto da Gregorio Pecoraro, sindaco del comune capofila di cui fanno parte altri sei comuni (Avetrana, Sava, Maruggio, Torricella, Lizzano, Fragagnano), ha ristretto la platea degli aventi diritto all’assistenza domiciliare integrata gratuita per persone con gravi disabilità o malattie croniche, concedendo sconti anche alle famiglie più ricche che prima dovevano pagare l’intera quota.
Nella riunione del 24 dicembre scorso, vigilia di Natale, il coordinamento composto dai sindaci di Manduria, Maruggio, Torricella (Pecoraro, Alfredo Longo, Francesco Turco) e gli assessori comunali di Sava, Avetrana e Fragagnano (Roberta Friolo, Elisabetta Marchetti, Serena Bisanti), ha aggiornato il regolamento per l’accesso ai servizi assistenziali domiciliari che riguarda 150 utenti (115 utenti con servizio di Ambito e 62 utenti con Buono Servizio), cambiando i parametri del reddito al di sopra del quale bisognerà compartecipare con una quota e togliendo il tetto oltre il quale bisognava pagare. Insomma, i più poveri dovranno partecipare alla spesa mentre tutte le famiglie, anche le più agiate, riceveranno sconti.
Con il regolamento precedente approvato nel 2015, erano esenti dalla compartecipazione al servizio gli utenti con ISEE pari alla soglia minima di euro 15.000; con il nuovo regolamento la soglia è stata abbassata a 5.000, un livello così minimo che pochissimi se non proprio nessun nucleo familiare potrà godere dell’esenzione totale.
Cosa è cambiato
Nel precedente regolamento le compartecipazioni erano suddivise solo in cinque fasce di Isee partendo dalla soglia più bassa di 15.000 per avere diritto all’esenzione totale e salendo con tre scaglioni: sino a 18.750 euro con una partecipazione alla spesa del 25%; sino a 22.500 euro per il 50%; sino a 26.250 euro per il 75%; quota interamente a carico dell’utente con Isee superiore a 26.250 euro.
Il “listino” deciso dal nuovo organo di governo dell’assistenza sociale nei comuni dell’ambito ha abbassato a 5.000 euro la soglia di reddito per avere l’assistenza gratuita (è sufficiente una piccola pensione minima o di invalidità per superare la soglia) e introduce altre 9 fasce di reddito (anziché 3 del vecchio sistema) eliminando la soglia massima oltre la quale bisognava pagare tutta la quota. In questo modo si riconoscono sconti sulla quota anche alle famiglie con reddito che supera i 45.000 euro all’anno. Si è proceduto insomma ragioneristicamente ad una spalmatura delle spese che non cambia l’investimento a carico dei comuni ma agevola le famiglie con reddito alto recuperando le spese da quelle con Isee più basso.
La reazione di un manduriano con persona disabile in casa
Ecco il commento di una famiglia manduriana con disabile a carico che con le nuove regole dovrà pagare una quota. «Dal comune di Manduria abbiamo ricevuto il regalo per il nuovo anno, così vogliono tutelare i nostri disabili gravissimi, è un’indecenza, ma chi ha un Isee di 5mila euro? Ma il comune – continua lo sfogo del destinatario del nuovo regolamento – si rende conto che per mantenere un disabile occorrono duemila uro al mese? Ora dobbiamo pagare il contributo per avere una operatrice socio sanitaria a casa».
Interviene sull’argomento il consigliere comunale di opposizione, Roberto Puglia che parla di «ingiustizia sociale». Già presidente dell’Ufficio di ambito 7 in una precedente amministrazione, Puglia disapprova il nuovo regolamento sugli accessi all’assistenza domiciliare perché «va contro il principio della giustizia sociale che garantisce i diritti dei meno abbienti; le famiglie che se la possono permettere – continua Puglia -, devono pagarsi l’assistenza così come avviene per i farmaci o le prestazioni ospedaliere, questo nuovo regolamento invece – conclude il consigliere - fa cadere il principio della sussidiarietà della spesa per la salute che è alla base del nostro Servizio sanitario nazionale».
Una simulazione tra due famiglie con redditi differenti
Gli effetti sulle famiglie con pazienti fragili allettati e un Isee sino a 15.000 euro
Con le nuove tabelle di accesso all’assistenza domiciliare integrata, un nucleo famigliare con un Isee sino a 15mila euro che prima usufruiva gratuitamente del servizio, dovrà compartecipare con una quota di circa 4 euro l’ora per un totale mensile di 140 euro (piano assistenziale di 35 ore al mese).
Di contro, invece, una famiglia con il doppio del reddito avrà uno sconto di circa la metà. Esempio: un nucleo familiare con un reddito di 30.000 euro pagherà, per lo stesso servizio, 367 euro al mese anziché 715 euro. Avranno lo sconto anche le famiglie con reddito superiore ai 50mila euro.
Nazareno Dinoi
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7 commenti
M M fe
mer 5 gennaio 2022 06:25 rispondi a M M feNon amo essere il Bastian contrario, ma una riflessione bisogna farla: Il territorio è in prevalenza di economia agricola ed artigianale, di facile evasione fiscale e redditi molto bassi sovente con medio/alta spesa famigliare. Il rischio che paghi chi ha sempre pagato le tasse, anche se operaio o impiegato con reddito entro i 25.000,00 euro lordo, e non paghi l'autonomia evasore è altissimo. Credo più socialmente equo l'attuale rispetto a precedente, ciò non toglie che oggi per qualcuno sarà ingiustamente penalizzante, ma di certo sarà in numero inferiore alla precedente metodica.
Lucia sbavaglia
mar 4 gennaio 2022 06:23 rispondi a Lucia sbavagliaIo ho già commentato su fb. Ho bisogno e diritto di conoscere la ratio e i numeri che hanno portato a questa decisione. Grazie signor sindaco se vorrà darci delucidazioni in merito.
Immacolata Mariggiò
mar 4 gennaio 2022 04:23 rispondi a Immacolata MariggiòProprio un bel Santo Natale.... Se le cose stanno davvero come si legge qui, mi meraviglia che sin dalla sera del 24 tutte le famiglie interessate e le associazioni di competenza non siano in presidio stabile di protesta sotto le mura dei comuni interessati, magari con il supporto di qualche professionista competente che abbia a cuore le questioni sociali. Purtroppo temo che lamenti e mugugni servano a poco, se non si prendono iniziative pubbliche che, pur nel rispetto delle leggi ed entro i limiti della protesta civile, accendano fari d'attenzione a livello locale, provinciale, regionale e magari oltre coinvolgendo i mezzi d'informazione in modo più esteso, tutto questo passerà in cavalleria definitivamente nel silenzio più totale.
giorgio sardelli
mar 4 gennaio 2022 01:44 rispondi a giorgio sardelliDITELO AL GRUPPO GEA E IN PARTICOLARE AI CINQUE STELLE DI CUI NON E' RIMASTA NEANCHE UNA STELLA
Realtà
mar 4 gennaio 2022 10:38 rispondi a Realtàed i 5STELLE che dicevano di andare a favore dei piu deboli che fanno o dicono? Cari cittadini.....ricordate quando andrete a votare
Gregorio
mar 4 gennaio 2022 04:47 rispondi a GregorioPartito da ROTTAMARE
Walter
mar 4 gennaio 2022 10:16 rispondi a WalterIl vestito viene cucito su misura. In prossimità si organizzano già ??????