
L’Acquedotto pugliese ha avviato le procedure per gli espropri dei terreni dove sarà interrata la condotta che collegherà la fogna di Sava con il sito del depuratore di Manduria. L’ente idrico regionale, proprietario e gestore dell’impianto con base di raccolta in contrada «Urmo-Belsito» a Specchiarica, marina di Manduria, ha trasmesso all’ufficio tecnico del comune messapico la comunicazione di avvio del procedimento di approvazione del progetto definitivo dell’opera per la contestuale dichiarazione di pubblica utilità, con efficacia immediata, senza preventiva apposizione del vincolo preordinato all’esproprio. La dichiarazione di pubblica utilità rende più agevole le procedure di esproprio dei terreni interessati al passaggio della condotta sotterranea che dalla periferia di Sava attraverserà Manduria, probabilmente dalla circunvallazione, per raggiungere l’attuale depuratore che diventerà stazione di raduno e smistamento dei liquami prodotti dai due comuni consorziati, destinati poi alle vasche di depurazione sulla costa.
L’amministrazione comunale manduriana, da parte sua, si prenderà cura della esposizione degli elaborati progettuali ai fini della pubblicità dell’intervento, mediante affissione all’albo pretorio o la visione diretta negli uffici tecnici comunali.
Con il collegamento delle reti fognarie di Manduria e Sava, si completa, per ora progettualmente, la parte a monte della lavorazione dei reflui a cui è destinato l’impianto edificato e in fase di ultimazione in zona Urmo-Belsito.
La parte mancante, per la quale sono in corso le procedure di validazione ambientale, è quella relativa agli scarichi complementari e al sistema di depurazione e riuso dei reflui. Per questo sono previste delle vasche di raccolta e trincee drenanti in contrada «Marina» a San Pietro in Bevagna dove i liquami depurati saranno in parte filtrati e dispersi nel sottosuolo e in parte spinti ad una successiva stazione di raccolta dell’acqua depurata che servirà gli impianti irrigui del Consorzio Arneo. La parte più delicata, infine, su cui sono stati espressi non pochi dubbi da parte di enti e uffici di valutazione ambientale, oltre che dalle popolazioni del posto, riguarda lo scarico complementare o emergenziale che entrerà in funzione in caso di troppo pieno (piogge eccezionali, guasti a monte dell’impianto o scarsa richiesta irrigua da parte delle imprese agricole, utilizzatori finali de bene). Secondo i piani di Aqp, lo scarico finale dovrebbe sversare nel mare di Torre Colimena attraverso un bacino artificiale collegato direttamente alla battigia. Su quest'ultimo punto l'Arpa Puglia ha già presentato delle osservazioni.
Nazareno Dinoi
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4 commenti
B.M.
gio 4 novembre 2021 06:03 rispondi a B.M.Non ci bastava la discarica dei rifiuti,dopo i liquami dei paesi vicini,cos'altro?
Gregory D.
gio 4 novembre 2021 03:24 rispondi a Gregory D.Provo a indovinare: scommetto che è stato deviato il percorso che avrebbe coinvolto i terreni di un certo Vip !?
mino
gio 4 novembre 2021 01:52 rispondi a minoMANDURIA DA SAVA ACCETTA I LIQUAMI E DA MEZZA PUGLIA ACCETTA MIGLIAIA DI TONNELLATE DI SPAZZATURA .INVECE DI PIU SERVIZI NOI MANDURIANI RICEVIAMO L'OSPEDALE SMEMBRATO E MANCATA RACCOLTA ANCHE COL DIFFERENZIATO FATTO IN REGOLA.
Gregorio
gio 4 novembre 2021 12:59 rispondi a GregorioTesto scritto: - “ ... Secondo i piani di Aqp, lo scarico finale dovrebbe sversare nel mare di Torre Colimena attraverso un bacino artificiale collegato direttamente alla battigia.....” È proprio questo il problema che preoccupa, lo scarico a mare!! In base alle (pessime) statistiche del SURRISCALDAMENTO GLOBALE,si suppone in futuro che ci saranno periodi di siccità. Ecco perché insisto che il “troppo pieno “ È da convogliare nelle campagne . P.s. Perché quando è stata fatta la manifestazione contro lo scarico a mare, c’era poca gente, mentre fare le manifestazioni a favore degli ( aggiungo NON SONO RAZZISTA) immigrati, FANNU TANTU CACAMMASSU !!