
Nuova vita e nuovi colori per la storica sezione combattenti e reduci di Manduria che si candida a diventare luogo accessibile a tutti grazie al profondo restyling che porta la firma del compositore manduriano Ferdinando Arnò. Così le antiche pareti color nocciola imbruttite dal tempo e dalle macchie d’umidità riprendono vita con tinte pastello, linee curve e similpelle in versione rétro.
Il maestro Arnò ha poi selezionato litografie di Filippo De Pisis e Massimo Campigli e antiche fotografie della città recuperate dal prezioso archivio Alinari. Lo sky, il tessuto in finta pelle, domina le sedute, alcune disegnate da Carlo De Carli, ma tutte filologicamente intonate con gli altri pezzi unici, nelle cromie, appunto, della bandiera italiana. «a di politico -, precisa Arnò -, solo l’idea di una bandiera come patria per un luogo che vuole aprirsi a un pubblico più ampio, prima di tutto alle donne, ma anche ai più giovani. Un circolo dove si combatte, questa volta, per il bello e dove si parla con la memoria storica degli anziani, che hanno combattuto e sono sopravvissuti all’ultima guerra».
Due locali, uno verde e uno rosso, da fiaba, con quel fascino vintage che vanta esperimenti precedenti decisamente illustri. L’ispirazione è Wes Anderson, il regista che ha disegnato le sue scenografie dal sapore fiabesco, nel rispetto delle palettes colore dei fifties. Qui l’operazione è mirata al tema della memoria del secondo conflitto mondiale, da conservare e portare nel futuro. Anche al bar, con un menù altrettanto vintage: granite di limone e menta, sciroppi da allungare con acqua o latte, caffè leccese e gli spiriti di quegli anni.
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4 commenti
Domenico
mer 11 agosto 2021 09:00 rispondi a DomenicoSenza fare, come altrii, ripetuti salti dal palo alla solita frasca, lasciando la piena libertà di associazione, come prevista dalle norme vigenti, sarebbe opportuno che anche quella dei combattenti e reduci, nata con particolare riferimento alle categorie derivanti dai conflitti mondiali e coloniali del secolo scorso, si dedicasse sempre più alla testimonianza di ciò che si deve evitare: la guerra come soluzione dei proplemi territoriali, politici ed economici. Venendo meno, purtroppo, le testimonianze dirette dei combattenti e reduci, l'associazione dovrebbe asumere tale ruolo, ostacolando sovranismi e autoritarismi che aleggiano pericolosamente mella società. Buona la partenza di Arnó: spero che non venga sfruttato un "marchio" del passato per fini diversi.
betty
mar 10 agosto 2021 07:26 rispondi a bettysi molto bello, ma continuiamo a fare quello che vogliamo in barba ad autorizzazioni e permessi, bell'esempio!!!
Lorenzo
mar 10 agosto 2021 11:14 rispondi a LorenzoHa perfettamente ragione Signora Betty, infatti al Chidro, area protetta, tutti fanno quello che vogliono grazie alle autorità e ai direttori che tollerano : la mancata tutela della salute pubblica ( bagno con urina e batteri fecali), tuffi di ragazzi minori dalle paratie del ponte ( manca guardia medica), territorio di collegamento bosco e vasca fiume, spianato e ripulito da macchia mediterranea. Parcheggi a pagamento al posto dei canneti. Paletti dei divieti e segnaletica area protetta inesistenti. Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria ?? Guardiamo sempre la pagliuzza e facciamo finta di non vedere la Trave. Opinioni
Lorenzo
mar 10 agosto 2021 06:21 rispondi a LorenzoChe bellezza! Che stile! Ecco la competenza e la capacità Manduriana. Complimenti ???????? Come le casette nuove a San Pietro in piazza ??????????