
Dopo il Tar che sulla stessa questione deve fissare la data per la discussione del merito, la Igeco chiama il Comune di Manduria a rispondere anche in sede civile per il riconoscimento di quello che ritiene sia un’appropriazione indebita di beni di sua proprietà. La materia del contendere è tutto il materiale che l’azienda salentina ha messo a disposizione per la raccolta della differenziata porta a porta e che dopo la sua estromissione, per via di un’interdizione prefettizia antimafia, è rimasta in uso all’azienda subentrante, la «Gial Plast» di Taviano, seconda nella stessa graduatoria di gara. Si parla di circa centomila bidoncini di varie misure per la raccolta del rifiuto differenziato, consegnati alle utenze domestiche, commerciali e industriali di Manduria, per un valore complessivo all’acquisto di 1,4 milioni di euro solo in parte ammortizzati.
Tutto il materiale con tanto di logo e nome della Igeco stampati su ogni pezzo, è ancora utilizzato dalle famiglie manduriane e ritirato dalla «Gial Plast» per il servizio di raccolta. In questo modo, sostiene la concorrente rimasta fuori, Gial Plast usufruisce di un vantaggio economico in contrasto con quanto stabiliva il capitolato di gara secondo cui la ditta aggiudicataria dovrà acquistare il materiale necessario per lo svolgimento del servizio. Bidoncini compresi.
Per questo ora la società della famiglia Ricchiuti ha presentato il conto al comune di Manduria chiedendo un valore residuo non rimborsato pari ad oltre 640 mila euro. Di questo tratta il ricorso cautelare intentato dalla Igeco assistita dagli avvocati Silvia Tersilla e Giovanni Mastrangelo. La giunta comunale, da parte sua, ha già deliberato la costituzione nel giudizio affidando il compito di difesa all’avvocatessa Annalisa Di Giovanni dell’avvocatura comunale.
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8 commenti
Domenico
mar 16 marzo 2021 08:23 rispondi a DomenicoPerché Igeco non ha ritirato tutte le attrezzature fornite quando ha cessato il servizio? Chi gliele pagherebbe la cifra che richiede? Chi risarcisce il Comune costretto al cambio gestione?
Walter
mar 16 marzo 2021 05:51 rispondi a WalterBELLA COSA...... Lavora L Avvocato comumale
Antonio
mar 16 marzo 2021 05:45 rispondi a AntonioNon fa più notizia,,,,,, Tutto nella NORMA
Manduriano
mar 16 marzo 2021 04:19 rispondi a MandurianoChi sbaglia paga, almeno così dovrebbe essere. Se anziché far pagare i cittadini, come accadrà, pagassero chi ha fatto fuori la IGECO sicuramente prima di fare altri danni ci pensano 2,3,4,5,6,7,8,9, ecc... volte ma questo non accadrà mai PURTROPPO!!! Credo che la richiesta della Igeco sia legittima quindi il comune pagherà....... beati noi.... SEMPRE PEGGIO, altro che cambiamento!!!
Gregorio
mar 16 marzo 2021 07:39 rispondi a GregorioPrima o poi, la ditta IGECO riuscirà a percepire i soldi dal comune e, PAGHERÀ! Anzi,noi cittadini pagheremo ! Tutto questo perché, i contratti vengono fatti a CAPOCCH....biiipppp !! Se invece su questi SBAGLI , pagasse l’amministrazione! Il problema sarebbe BEN DIVERSO !!!
Marco
mar 16 marzo 2021 07:04 rispondi a MarcoLoro si difendono con ben 2 avvocati magari con un curriculum vitae lungo una decina di pagine...LORO E Noi cittadini, POPOLO SOVRANO, "a gratis" abbiamo lavato e selezionato la materia prima con notevole e giornaliero dispendio di corrente acqua e manovalanza... ??
Maria
mar 16 marzo 2021 06:58 rispondi a MariaPrepariamoci a una marea di cartelle pazze e multe.servono soldi
Enzo
mar 16 marzo 2021 01:15 rispondi a EnzoSicuramente! ?? ??. Le cartelle !? MÓ FANNU LU RIPIJU !!!