
Tempi lunghi al Tar di Bari per dare risposte al ricorso presentato da alcuni cittadini avetranesi i quali, con l’assistenza degli avvocati Pietro Nicolardi e Cosimo Manca del foro di Lecce, chiedono di sospendere i permessi d’interrare le condutture lungo le strade esterne comunali e in vari terreni privati che collegheranno il vecchio depuratore di Manduria con quello nuovo in costruzione in zona mare, Specchiarica e Urmo Belsito, territorio comunale manduriano il primo, di Avetrana il secondo.
I giudici del tribunale amministrativo che dopo l’esame degli atti presentati dai ricorrenti non hanno trovato immotivate le ragioni del ricorso, hanno richiesto all’Acquedotto pugliese, proprietario e costruttore dell’opera, ulteriori documentazioni da depositare entro il termine dei sessanta giorni precedenti all’udienza che si terrà il prossimo 19 ottobre. I magistrati baresi hanno inoltre evidenziato due carenze nelle concessioni rilasciate dal comune di Manduria, una riguarderebbe le decisioni prese senza aver consultato tutti gli interessati al progetto (proprietari dei terreni dove è previsto il tracciato, ad esempio), l’altra di non aver tenuto conto che negli anni potrebbero essersi modificate le condizioni che avevano portato ad ottenere parere favorevole.
Il Tar ha voluto prendere tempo anche alla luce della nota ministeriale che respinge la richiesta di deroga presentata dalla Regione Puglia al divieto di scarico al suolo ad impianti che distano meno di cinque chilometri dalla costa mentre quello manduriano si trova a 1700 metri dal mare. I giudici hanno anche preso atto che per lo stesso motivo la conferenza dei servizi del 24 settembre 2020, successiva al diniego del Ministero dell’Ambiente, è stata rinviata una prima volta al 13 ottobre successivo e dopo ancora spostata a data da destinarsi su richiesta dello stesso Aqp.
Con questo ricorso, che se accolto comporterebbe non pochi problemi per la stazione appaltante dell’opera, gli ambientalisti avetranesi sperano perlomeno di ritardare il completamento della contestatissima infrastruttura che da quasi dieci anni tiene sulle corde frange contrapposte di popolazioni, ognuna con aspettative e desideri differenti. Da una parte gli abitanti di Sava che spingono per avere uno sbocco alla loro rete fognaria che ne è priva, dall’altra la volontà degli avetranesi di liberare la loro unica zona residenziale estiva, Urmo-Belsito, dalla fastidiosa ed ingombrante presenza del megadepuratore. In mezzo i manduriani divisi tra chi vuole difendere la costa da un possibile scarico a mare e chi invece pagherebbe il rischio pur di ottenere la rete fognante nelle zone marine dove migliaia di abitazioni scaricano, nella migliore delle ipotesi, in fosse Imhoff.
La Regione Puglia da parte sua, preoccupata di evitare una costosa sanzione dell’Europa che ha messo sotto infrazione il vecchio depuratore manduriano non più a norma, cerca di affrettare i tempi per il completamento dei lavori e per questo ha presentato un ricorso contro il divieto allo scarico al suolo opposto dal Ministero. La stessa cosa ha fatto il comune di Manduria accodandosi alla stessa opposizione di cui si occuperà il Tar di Bari.
Nazareno Dinoi su Quotidiano di Taranto
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5 commenti
Giuseppe luparelli
lun 8 febbraio 2021 03:30 rispondi a Giuseppe luparelliE dal 2014 che predico: Nessuno ha il coraggio di far applicare la normativa a Regionale: una del 2016 e 2019 (utilizzo delle cave quali re apito delle acque depurate) da destinare all 'irrigazione.Le stesse possono essere utilizzate per il troppo pieno Senza vasche senza trincee, senza scarico nel mare di torre Colimena Eppure vi e un galantuomo che già da domani con concerebbe le cave Si progetteranno 2 pale eoliche per l'energia degli Impianti Le soluzioni sono note all'app e Emiliano ma Non rispondono
Willy G.
dom 7 febbraio 2021 05:28 rispondi a Willy G.Fate tanto casino a capocchia!!! Tutta la "roba" di San Pietro dove va a finire secondo voi? Ma chi ha la fossa a norma a San Pietro? Con il depuratore a due passi sarebbe l'occasione buona di portare lo scarico fognario anche lì ...ma vince sempre il detto "ttacca lu patrunu donca tici lu ciucciu" (al contrario di come si dovrebbe dire)
Antonio curri
dom 7 febbraio 2021 08:50 rispondi a Antonio curriPerchè il Comune di Avetrana non si è "accodato" come ha fatto il Comune di Manduria al ricorso presentato dalla Regione Puglia? Era in tutt'altre faccende affaccendato? O no?
Giuseppe luparelli
lun 8 febbraio 2021 03:36 rispondi a Giuseppe luparelliIng Presidente Ne abbiamo parlato nel 2015 sull'utilizzo delle cave A me non ascoltano. Se lo dici tu forse riusciamo a salvare capre e cavoli To saluto
Giuseppe luparelli
lun 8 febbraio 2021 03:36 rispondi a Giuseppe luparelliIng Presidente Ne abbiamo parlato nel 2015 sull'utilizzo delle cave A me non ascoltano. Se lo dici tu forse riusciamo a salvare capre e cavoli To saluto