
La collocazione dell’isola ecologia delle marine manduriane, prevista di fronte alla Masseria Marina di San Pietro in Bevagna, non piace a molti manduriani che avrebbero preferito un sito più lontano dall’abitato e in una zona meno interessante dal punto di vista paesaggistico.
E’ il caso di Gregorio Pignataro, già assessore comunale e attento osservatore della vita politica e amministrativa manduriana, che solleva alcuni motivi di dissenso.
«L'area interessata dall'intervento – fa notare - si affaccia sulla strada Statale cosiddetta Tarantina di fronte alla Masseria. Ai tempi dell'Amministrazione Massaro (credo) – prosegue Pignataro - l'architetto Nisi realizzò un progetto per pista ciclabile e percorso esperienziale all'interno della macchia mediterranea per il quale, proprio nell'area interessata, furono spesi se non ricordo male, circa 50.000 euro di fondi Comunitari. L'incuria successiva – fa ancora notare l’osservatore - portò a un incendio delle piante perché mai curate e, ovviamente, all'incendio dei soldi della Comunità Europea cioè di soldi nostri. Invece di recuperare l'area – conclude Pignataro - i commissari prefettizi hanno pensato bene di aprirvi un cesso a cielo aperto. In ultimo, questa è ovviamente un'opera di cui l'Amministrazione in carica disconosce la paternità essendo chiaramente una porcata».
Nonostante questo, secondo Pignataro, amministrazione Pecoraro avrebbe potuto bloccare i lavori e trovare un sito più idoneo: «ma sembra fregarsene», è il suo parere.
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4 commenti
Gregory D.
mer 13 gennaio 2021 12:42 rispondi a Gregory D.Ma gli attenti osservatori manduriani dov erano quando si progettava il depuratore con scarico a mare? Ci scandalizziamo per una pulce e non ci indigniamo per un mostro a cielo aperto? Che brutta cosa l'ignoranza!
Lorenzo
mer 13 gennaio 2021 07:16 rispondi a LorenzoLe coscienze italiane? Bisogna fare, si dovrebbe realizzare questo, serve per la comunità... e poi? Tutti che cercano di spostare dalle proprie vicinanze 'la pagliuzza' mentre la 'Trave depuratore' gli esperti ex politici ecc.? Non l'avevano vista e magari lo si poteva costruire più lontano dalle case. Ogni tanto qualche esperto girasse in zona nuovo depuratore...
Angelo
mer 13 gennaio 2021 06:17 rispondi a AngeloCaro Lorenzo, per quanto riguarda la trave io penso che la situazione attuale sia molto più grave del DEPURATORE e mi spiego: 1) tutte le abitazioni delle marine sono munite di pozzo nero che scarica direttamente nel sottosuolo; 2) sempre nel sottosuolo a parte le nostre urine e feci si scaricano tutti i prodotti chimici come detergenti disinfettanti ecc. ecc.; 3) nel periodo estivo per pulire i pozzi si usa il cosi detto acido muriatico per la pulizia degli stessi. Altro che trave questo disastro ecologico che si compie anno dopo anno e nessuno lo vuole vedere. Per non dire che anche Manduria non è tutta fornita dei servizi primari "allacci alla condotta della fogna". Giusto per chiarezza
Lorenzo
mer 13 gennaio 2021 09:24 rispondi a LorenzoCondivido Angelo, chiarisco io non sono contro ai depuratori, ci mancherebbe, non avrei a cuore le falde e di conseguenza l'ambiente. Tuttavia, quel depuratore, con tecnologia vetusta che prevede lo scarico al mare ed ubicato in quella posizione con l'aggravante di aiutare la negligenza e il menefreghismo dei politicanti della 'galleggiante' Sava del passato e presente, mi pare un pugno nell'occhio assurdo. Tuttavia basterebbe depositare in comune le certificazioni di avvenuta pulizia dei pozzi neri, pena € 1.500 di multa e tanti problemi ambientali non ci sarebbero. Ma il paradosso, si sta costruendo il depuratore quando manca l'acqua potabile nei rubinetti? Invento prima le autostrade e poi costruisco le auto?