Lunedì, 15 Settembre 2025

Giudiziaria

Il collegio difensivo ieri aveva presentato eccezioni, respinte dal gup, sulla inutilizzabilità delle dichiarazioni rese dai tre imputati classificati come «dichiaranti»

Inchiesta sulla "Cupola mafiosa", gli imputati chiedono il rito abbreviato

Giustizia Giustizia | © La Voce di Manduria

Si è tenuta iri nell’aula bunker del Tribunale di Lecce una nuova udienza preliminare che vede alla sbarra 40 imputati, quasi tutti manduriani, indagati dalla Procura distrettuale antimafia per reati di mafia e contro il patrimonio. Ieri l’intero collegio difensivo ha chiesto è ottenuto il rito abbreviato che consentirà ai loro assistiti, in caso di condanna, uno sconto di pena pari ad un terzo in cambio della rinuncia al dibattimento e quindi all’impossibilità di produrre nuovi elementi di prova per la loro difesa.

Unica eccezione per Mirco Distratis che ha deciso di essere processato con il rito ordinario dovendo rispondere di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente. Due imputati le cui posizioni sono estremamente marginali, hanno chiesto invece di patteggiare la pena. Gli altri 37, tra cui i presunti componenti della cosiddetta «cupola mafiosa», Walter Modeo, Giovanni Caniglia, Nazareno Malorgio e Elio Palmisano (pesa su di loro il reato di associazione mafiosa), hanno preferito essere giudicati subito dal giudice delle udienze preliminari che dovrebbe pronunciarsi entro il mese di marzo 2022. I 40 imputati devono rispondere a vario titolo di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti tutti aggravati dal metodo mafioso e altri delitti contro la persona e il patrimonio.

Il collegio difensivo ieri aveva presentato eccezioni, respinte dal gup, sulla inutilizzabilità delle dichiarazioni rese dai tre imputati classificati come «dichiaranti». Nell’udienza di ieri il pubblico ministero Milto Stefano De Nozza ha depositato il primo verbale del dichiarante Palmisano che non era stato ancora prodotto.

Come Palmisano che all’epoca dell’arresto ricopriva la carica di presidente del Manduria Calcio, altri due imputati hanno deciso di farsi interrogare dal pm rendendo dichiarazioni etero e auto accusatorie. Si tratta di Gianluca Attanasio e Domenico Alessandro Andrisano, anche loro di Manduria. I tre «dichiaranti di giustizia» (non ancora formalmente pentiti), oltre a confermare le accuse individuate dalla Procura nei loro e altrui confronti, fanno luce su altri episodi di rilievo penale non conosciuti dagli inquirenti, mettendo in mezzo almeno una ventina di nomi nuovi, tutti coperti da omissis, su cui sono in corso verifiche.

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