
A proposito del corto circuito nelle comunicazioni tra la direzione dell’Istituto scolastico Don Bosco e l’assessore alla Pubblica istruzione e quindi al sindaco di Manduria i quali non sarebbero stati informati della chiusura del plesso della scuola dell’infanzia "Borsellino" per un caso di Covid positivo in una docente, arriva la risposta della scuola.
A quanto pare, quindi, la comunicazione del caso di infezione e della sospensione delle lezioni per due giorni (oggi e domani), sarebbe stata fatta venerdì pomeriggio per posta elettronica indirizzata al comune di Manduria. Evidentemente sia il sindaco che l’assessore che ieri avevano dichiarato di non essere stati al corrente di alcun caso di Covid nelle scuole (l’assessore soprattutto lamentandosi della mancata comunicazione), non avevano avuto la possibilità di aprire la posta elettronica del comune.
Alle docenti e responsabili a tutti i livelli del plesso in questione che si sono scatenate contro il giornale colpevole dell’errore di battitura che ha trasformato il cognome della dirigente in Domata anziché Damato Luisa, consigliamo di procurarsi i numeri di telefono dell’assessore e del sindaco oppure, in mancanza di questi, in caso di emergenza e per fatti così importanti per la comunità in cui si vive e si lavora, di contattare l’ufficio dei vigili urbani che rispondono sempre.
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7 commenti
Marco
mar 10 novembre 2020 12:47 rispondi a MarcoA me viene da ridere, allora è meglio usare facebook o instagram 24/24h ?????
Simone Depasquale
mar 10 novembre 2020 07:09 rispondi a Simone DepasqualeCaro direttore. Lei certamente sa che la scuola ed i suoi dirigenti( come qualunque ente ) DEVE per prima cosa utilizzare le vie ufficiali ( e quindi anche la comunicazione via pec o similari). Solo in questo modo si è certi che la comunicazione arriverà certamente al destinatario ( anche per evitare qualsivoglia responsabilità personale). Detto ciò, una maggiore collaborazione tra tutte le parti è auspicabile ... e magari prevedere che, in un periodo difficile come questo, il Comune possa predisporre un qualche servizio che preveda la lettura delle comunicazioni anche nei giorni festivi ( sa com’è...il Covid non guarda i giorni della settimana ). Speriamo che non si passi il tempo a rinfacciarsi delle responsabilità ma che si mettano in campo le giuste azioni la cominita’. Saluti
Vincenzo
lun 9 novembre 2020 05:16 rispondi a VincenzoVERBA VOLANT, SCRIPTA MANENT. Gli Uffici comunali preposti, al fine di evitare il verificarsi di situazioni analoghe, meglio faranno a stabilire diversi e più proficui rapporti interisituzionali, che non potranno prescindere dalla corretta e doverosa comunicazione PEC che, nel caso in esame, c'è stata. Lo stesso Comune, considerata la delicatezza di alcune comunicazioni (covid, protezione civile, calamità ecc.) disciplinerà l'obbligatorietà della lettura della posta PEC anche per i giorni non lavorativi, designando gli incaricati (Polizia locale?).
Domenico
lun 9 novembre 2020 03:46 rispondi a DomenicoGià ci sono migliaia di conflittualità fra amministrazioni centrali e periferiche. Non trattiamo l'argomento con superficialità da scaricabarili. Mi pare che quando si è tenuti a dare comunicazioni, specialmente di questo tipo, si sia responsabili (forse anche penalmente) non solo dell' invio formale, ma anche dell'accertamento del recapito che l'urgenza richiede.
gerardo marzo
lun 9 novembre 2020 12:51 rispondi a gerardo marzoben detto, certe volte sembra che questi dirigenti scolastici cadano dalle nuvole
Laura
lun 9 novembre 2020 12:40 rispondi a LauraEsatto ?? Con la problematica che c'è, ci si avvale della mail sapendo che nel fine settimana non verrà letta ??? Mah!
Caterina
lun 9 novembre 2020 11:28 rispondi a CaterinaAnziché continuare a fare polemiche alquanto inutili, dato che la scuola si è messa subito in contatto con gli uffici competenti. Ci dite ora alla luce dei fatti quali provvedimenti stanno prendendo in merito il sindaco e l assessore?