
Dopo il caso della casa-discarica sulla via per Maruggio a Manduria, abitata da una donna con la mania di accumulare ogni cosa occupando ogni spazio libero dell’appartamento, da un’altra parte della città viene segnalata una situazione analoga. A differenza del primo caso, per il quale l’amministrazione straordinaria ha emesso un’ordinanza di bonifica e igienizzazione, in quest’altro la stessa richiesta dei vicini non è stata presa in considerazione dalle autorità sanitarie e comunali. Risale a più di un anno fa, infatti, la segnalazione dei condomini della palazzina che lamentano cattivi odori provenire dall’appartamento abitato da un’anziana donna che vive sola.
Esasperati ma anche preoccupati delle condizioni di disagio e di scarsa igiene in cui vivrebbe la donna, gli abitanti dello spetto palazzo si sono infine rivolti all’avvocato Graziano Dalemmo firmatario di un invito, sinora inascoltato, rivolto ai Servizi sociali del Comune Messapico. «Essendo anziana – si legge nell’sposto – la signora non è in grado di provvedere da sola alle normali esigenze quotidiane». L’avvocato si è fatto inoltre portavoce delle istanze dei condomini che si lamentano «per la scarsa pulizia presente nell’abitazione della signora e per l’eccessivo accumulo di scarti di ogni genere».
La mania di raccogliere e conservare tutto è conosciuta in medicina con il termine di disposofobia. È un disturbo che spinge l’individuo all’accumulo patologico di tutto. Le condizioni della casa sulla di via per Maruggio, ad esempio, sono state così descritte dal personale dei servizi sociali e della Asl che hanno fatto un sopralluogo. «Tutti gli ambienti si trovavano invasi da masserizie accumulate, in parte confezionate in involucri e bustoni in plastica, in cartoni, poggiati sia per terra che sul mobilio, in quantità tali da ostruire il passaggio in alcuni ambienti, accatastati l’uno all’altro in altezza. All’interno dell’abitazione – si legge inoltre - si avvertivano odori nauseabondi, in parte coperti da un forte odore di deodoranti, tali da impedire la permanenza sul luogo del personale intento ad effettuare il sopralluogo».
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1 commento
Domenico
gio 20 agosto 2020 07:56 rispondi a DomenicoPer accumulare tanto, le persone sole vengono abbandonate per settimane o anni sia da eventuali congiunti che dai servizi o volontari (così visibili in altre occasioni) che dovrebbero occuparsene. La patologia non va ignorata o "curata" sigillando gli accessi delle abitazioni ai malati.