Primo incendio dell’estate nella marine manduriane, in fumo macchia mediterranea e olivi. Un grosso incendio di macchia mediterranea e arbusti ha interessato ieri una vasta area della costa manduriana. La zona interessata è quella tra San Pietro in Bevagna e Specchiarica, località "Scaledda".
Le fiamme hanno bruciando un uliveto e hanno lambito una masseria. A supporto delle squadre dei vigili del fuoco del distaccamento di Manduria che hanno operano a terra per circa tre ore, sono intervenuti due Canadair che hanno scaricano acqua marina sul fronte del fuoco con una trentina di lanci. Danni ingenti solo all’ambiente. Le fiamme sarebbero partite dalla zona denominata "Turrinu" e da lì ha camminato verso la masseria bruciando circa duecento alberi d'ulivo.
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3 commenti
Fai Fai
sab 11 luglio 2020 06:10 rispondi a Fai FaiRicordo che per ordinanza regionale dal 15 giugno al 15 settembre, come ogni anno, è vietata l’accensione di ogni tipo di fuoco su tutto il territorio.....quindi badate bene che potreste essere sanzionati penalmente e amministrativamente, nonché chiamati a pagare i danni arrecati e le spese di soccorso.....e vi posso garantire che due Canadair per circa due ore di antincendio vi costano quanto un medio mutuo di casa…!!!
Fabio
gio 9 luglio 2020 03:05 rispondi a FabioVi invito a sperare il meglio... : nei giovani. Ai giovani va detto che incendiare è reato e che non significa "pulire", approfittando per far "sparire", talvolta, rifiuti abbandonati da molti incivili e non solo; che questi incendi producono diossina, sicuramente non idonea a condire i frutti della nostra meravigliosa terra. Insegniamo ai giovani che differenziare, anche le sterpaglie, significa vivere in un mondo pulito e che non si tratta di una regola burocratica, ma di un moderno stile di vita teso a scongiurare la nascita di una nuova "terra dei fuochi". Infine noi adulti NON pronunciamo più la metaforica massima manduriana: "minti fuecu e abbanni" che non mi pare un saggio proverbio popolare, ma un atto incivile in ogni caso!
Lorenzo
mer 8 luglio 2020 06:22 rispondi a LorenzoL'abitudine di eliminare le sterpaglie tramite l'utilizzo di fuoco in presenza di vento e senza sicurezza è un'abitudine pericolosa. Non tanto tempo fa tra Manduria e Sava un uomo è morto per questo. Non è servito a nulla. Ci vogliono le tragedie per capire? Possibile che l'ignoranza umana non ha limiti? Mi spiace per gli olivi e per la flora e fauna. Per il fatto che vengano presi in flagranza non ci spero più.