Domani mattina, martedì, il sindaco di Maruggio, Alfredo Longo, è atteso a Roma per essere ascoltato dalla commissione parlamentare antimafia. Il primo cittadino riferirà sull’attentato di cui è stato vittima lo scorso 9 giugno quando degli sconosciuti hanno lasciato un ordigno davanti all’ingresso di una sua proprietà, senza farlo esplodere. A chiedere l’audizione, quasi all’indomani di quell'episodio, è stato il senatore Alfredo Vitali che oltre a Longo ha chiesto di sentire anche lex primo cittadino di Ostuni, Domenico Tanzarella, anche lui vittima di attentato dai contorni tuttora oscuri. «Ad inizio giugno – scrive l’ex coordinatore regionale di Forza Italia -, abbiamo letto a distanza di pochi giorni, di due atti criminali ai danni di due uomini politici pugliesi. Tutto ciò – prosegue la nota di Vitali - impone, senza indugio, risposte adeguate e tempestive da adottare nell’immediato attraverso misure di tutela nei loro confronti». La richiesta del senatore azzurro è stata accolta dal presidente della Commissione, Nicola Morra, del Movimento 5 Stelle, che ha convocato per domani i due amministratori pugliesi.
Il primo cittadino di Maruggio che era stato informato per tempo di tale eventualità, si mostra come sempre sereno, infastidito solo dal viaggio che dovrà affrontare. «Non ho idea di cosa potranno chiedermi - dice - né sono informato sugli sviluppi dell’inchiesta; magari saranno i componenti della commissione ad informarmi, loro sicuramente sapranno se ci sono novità», dichiara Longo pronto all’appuntamento nel Palazzo San Macuto a Roma.
Sottoposto ad un servizio di protezione «discreta», il sindaco di Maruggio non ha mai mostrato timore per l’accaduto. Sin dalle prime ore successive al ritrovamento dell’ordigno, le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Manduria si sono sempre indirizzate sull’attività politica della vittima presa di mira dai misteriosi attentatori con un gesto criminale che non lascia dubbi sul suo significato. Il grosso petardo pieno di tritolo fu lasciato sul marciapiede come un chiaro segnale di avvertimento. Il sindaco Longo, almeno pubblicamente, ha sempre dichiarato di non aver ricevuto minacce né di avere idea sull’origine dell’inquietante minaccia. Ovviamente l’attenzione di tutti è finita sugli appalti e sull’attività amministrativa del comune che possa attirare gli interessi della criminalità.
Nazareno Dinoi
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1 commento
Domenico
lun 6 luglio 2020 11:13 rispondi a DomenicoRinnovo la solidarietà al sindaco e spero che i responsabili di certa "dialettica esplosiva" criminale, siano individuati e assicurati alla giustizia. Lo Stato, ma anche i concittadini di tutte le parti, facciano sentire la loro vicinanza, senza cedere all' intimidazione.