La strada al buio e la disattenzione di chi guidava sono state la causa di un gravissimo incidente avvenuto ieri sera a San Pietro in Bevagna, marina di Manduria. In Via Egadi, un’auto pirata, il cui guidatore è stato poi identificato e fermato dai carabinieri, ha investito due donne che camminavano su quella via priva di pubblica illuminazione. Una delle due, una 51enne manduriana, è stata trasportata in codice rosso da un’ambulanza del 118 all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto dove è giunta in gravissime condizioni. Ricoverata in rianimazione la sua prognosi è riservata. Meno gravi le ferite della seconda donna, una turista di origini calabresi che è stata invece ricoverata all’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria.
Sul posto oltre ai mezzi di soccorso sanitario, i carabinieri della compagnia di Manduria che grazie alle indicazioni di diversi testimoni si sono messi sulle tracce dell’automobilista che dopo avere investito i due pedone si è dato alla fuga. L’uomo identificato è stato fermato nella notte e rischia l’arresto.
La pericolosità di quella via Egadi era stata più volte segnalata all’amministrazione comunale manduriana anche con una recente diffida legale firmata da un gruppo di residenti. Situata parallelamente alla strada principale che dà accesso alla località balneare, ieri sera la via fungeva da percorso alternativo all’intenso traffico veicolare che era stato deviato dal centro dove era in corso la processione del santo cha dà nome al luogo.
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2 commenti
Moccia fedele
dom 30 giugno 2019 09:33 rispondi a Moccia fedelese non si riesce a ripristinare l'illuminazione vuol dire che siamo falliti che i commissari devono andare immediatamente a casa e anche chiudere il comune a tempo indeterminato perché non se ne può più
Cosimo Antonio Capogrosso
dom 30 giugno 2019 06:57 rispondi a Cosimo Antonio CapogrossoLa responzabilità resta dell'automobilista pirata, quella morale è del comune di Manduria anche perchè pochi giorni prima aluni abitanti avevano sollecitato il comune a ripristinare l'illuminazione pubblica proprio per la pericolosita dell'arteria con una lettera dell'avvocato Daniele Capogrosso che allo stato si è rivelata promonitrice. Ora mi chiedo se è il caso di chiemare in causa il comune per quello che è successo.