Mercoledì, 2 Luglio 2025

Cronaca

Indagate quindici persone

Traffico di rifiuti pericolosi, Manduriambiente e Eden 94 nel mirino della Procura di Lecce

Discarica (Archivio) Discarica (Archivio) | © La Voce di Manduria

Ci sono anche le due discariche manduriane, «Manduriambiente» e «Eden 94», nell’inchiesta della procura della Repubblica di Lecce che indaga su un enorme traffico di rifiuti pericolosi provenienti da 58 stabilimenti sparsi in tutta Italia tra cui l’Eni di Viaggiano (Potenza). Secondo gli inquirenti leccesi, i due impianti della città Messapica situati entrambi in contrada “La Chianca” (sulla Manduria San Cosimo alla macchia), in concorso con altri, avrebbero partecipato attivamente al business della lavorazione e smaltimento abusivo di ingenti quantitativi di rifiuti, pericolosi e non, come acque di strato associate agli idrocarburi liquidi separate dal greggio estratto dal sottosuolo, percolato di discarica, rifiuti liquidi acquosi di provenienza anche industriale. Tutto, secondo l’accusa, al fine di ottenere un ingiusto profitto. Per questo sono stati notificati 15 avvisi di chiusura delle indagini.

Hanno già ricevuto l’avviso di garanzia, con altri undici coindagati, i tre responsabili di «Manduriambiente Spa», Uber Barbieri, Luca Galimberti e Antonio Morea, rispettivamente presidente del Cda, amministratore delegato della società per azioni e direttore generale dello stabilimento; e Antonio Leone, legale rappresentante della «Eden94».
L’inchiesta coordinata dai due procuratori aggiunti della Procura di Lecce, Elsa Valeria Mignone e Guglielmo Cataldi, avrebbe ricostruito un intricato e lucroso traffico di rifiuti che rimbalzavano da una discarica all’altra con falsi codici identificativi e che dopo una serie di triangolazioni finivano nell’impianto «Ecolio 2», di Presicce, nel Sud del Salento. L’attività investigativa era partita proprio comuni di quel circondario che lamentavano la presenza di cattivi odori provenienti dalla discarica. Seguendo la scia delle esalazioni, i carabinieri forestali e gli agenti della polizia provinciale di Lecce, hanno raccolto una serie di documenti amministrativi, sui quali erano stati avanzati dubbi dai cittadini residenti nei comuni di Presicce, Acquarica, Salve, Morciano e Patù che quell’impianto non lo hanno mai voluto.

Risultano indagati, oltre ai quattro amministratori delle due discariche manduriane, Italo Forina, legale rappresentante della Ecolio 2; Toni Fernando Alfarano, responsabile tecnico dello stesso impianto; Andrea Giubileo, in qualità di Technical Service e Deputy-vice presidente dell’impianto di estrazione e trattamento idrocarburi denominato Eni spa con sede legale a Viggiano Potenza; Walter Rizzi, vice presidente dello stesso impianto; Attilio D’Abbicco, in qualità di direttore tecnico e responsabile dello stabilimento Siderurgica Signorile srl con sede a Bari; Maurizio Cianci, amministratore unico dello stabilimento Aseco spa di Ginosa; Vittorio Petruccio, legale rappresentante e direttore tecnico dello stabilimento I.C.O.P spa di Basiliano, Udine; Antonio Albanese, legale rappresentante della società Progetto Ambiente Bacino Lecce Tre che gestisce l’omonimo stabilimento a Ugento (Lecce), in località Burgesi; Carmine Carella in veste di responsabile tecnico dello stesso stabilimento; Mario Montinaro, legale rappresentante della società Monteco srl che gestisce l’area 2 della discarica in fase post gestionale di Ugento; Antonio Saracino, responsabile tecnico dell’area 2 della discarica.
Ora gli indagati potranno chiedere ai pm di essere interrogati o produrre documenti, presentare memorie e atti che si riferiscono a eventuale indagini difensive.

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7 commenti

  • donato
    lun 19 luglio 2021 06:47 rispondi a donato

    Buongiorno, ho un terreno agricolo a nel territorio di Manduria, ci sono giorni che per la puzza non si può stare. Le piante di olivo stanno avendo pei problemi. Anche noi abbiamo Delle conseguenze in merito allo stoccaggio dei rifiuti dato che respiriamo l'aria malsana.

  • Opinione
    sab 17 luglio 2021 04:17 rispondi a Opinione

    E Gesu disse:non vedere la pagliuzza che c'e nell'occhio del tuo vicino ma la trave che c'e nel tuo.Quanti ambientalisti ha manduria si sono preoccupati dell'ilva quando a manduria stiamo pure peggio

  • giorgio sardelli
    sab 17 luglio 2021 02:49 rispondi a giorgio sardelli

    Forte sintonia con i commenti dei signori egidio e domenico tutto questo grazie alle denunce dei cittadini dei comuni leccesi e al corpo forestale di lecce ma tutte le denunce fatte dai manduriani dove sono finite?ok che L'ARPA a manduria ha sempre dichiarato che le analisi delle falde sono state sempre ok? intanto tanta vegetazione come ulivi macchia mediterranea e altro sono letteralmente seccate cose mai viste , la macchia mediterranea spesso brucia per colpa dei piromani ma dopo un pò risboccia perchè la radice rimane viva fatevi un giro intorno EDEN 94 e vedrete cosa è successo

  • Uccio
    sab 17 luglio 2021 12:01 rispondi a Uccio

    Dopo 4 mesi Pecoraro portò a conoscenza che i pozzi erano inquinati(probabile tempi materiali) e adesso???

  • Walter
    sab 17 luglio 2021 11:47 rispondi a Walter

    Nessuno sapeva??? Puzza, inquinamento delle acque Adesso viene il tutto ha galla????

  • Egidio Pertoso
    sab 17 luglio 2021 08:51 rispondi a Egidio Pertoso

    Se le cose dovessero evolversi per legge, i nostri amministratori ( ammesso che siano consci del ruolo ricoperto per volontà dei cittadini), dovrebbero attivarsi per la costituzione del Comune ( rappresentando i cittadini tutti ) come parte lesa di atti criminogeni. Peraltro c'è una congrua presenza di " uomini di legge" che siedono sugli scranni del Consiglio. A meno che s'accontentano di giocare, come bimbi ingenui e spensierati, sulle giostrine della piazza EXTUBI.

  • Domenico
    sab 17 luglio 2021 06:36 rispondi a Domenico

    53 Per ora, non si legge alcun nome di tecnico o funzionario dell'Arpa o di altri organi di controllo pubblici, del territorio e dell' ambiente. Come si sarebbe potuta svolgere una tale attività senza connivenze o controlli veritieri di figure chiave degli organi preposti al controllo? Perché le numerose sollecitazioni o vere e proprie denunce, spesso si sono "smaltite" con il TIMBRO di regolarità di analisi o autocertificazioni discutibili? Spero che le indagini raccolte e le future prove possano fare luce su tutti i reati, sui nomi di eventuali corrotti o semplici irresponsabili e inadeguati funzionari, che le norme processuali vecchie e nuove non agevolino l'evanescenza delle responsabilità, la prescrizione dei reati o la recente estinzione dei processi.

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