L’ordinanza del TAR che di fatto impone la sospensione dell'atto ministeriale contenente il rifiuto di deroga per lo scarico alternativo dei reflui del depuratore di Manduria-Sava è solo un primo, tiepido, passo in una lunga e tortuosa strada ancora piena di insidie politico-ambientali e punti interrogativi.
C’è molto ancora da valutare e capire, leggendo tra le righe di questa ordinanza senza dimenticare come e perché si è giunti a questo punto. Poco c’è, al contrario, da rallegrarsi.
Questo provvedimento rappresenta, infatti, solo una sospensione rispetto all’atto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare contenente il rifiuto di deroga (rispetto allo scarico in corpo idrico e quindi in mare) per lo scarico alternativo dei reflui del depuratore di Manduria-Sava. Il TAR, pertanto, non boccia lo scarico a mare ma decreta solo la sospensione di un atto ministeriale che nel merito verrà discusso nell’udienza fissata per il prossimo giugno 2021.
Il tribunale amministrativo regionale, pertanto, accoglie sì le tesi dei due ricorrenti, Regione Puglia e Comune di Manduria, ma senza entrare neanche in questo caso nel merito delle rispettive tesi che, come ben sanno i più informati, appaiono molto diverse e discordanti tra loro. Non è un mistero infatti che la Regione Puglia spinga verso una soluzione che preveda lo scarico dei reflui derivanti dalla depurazione nel bacino di Torre Colimena (e quindi da lì direttamente in mare tramite il canale della spiaggetta), mentre le scelte del Comune di Manduria (in questo supportato da Legambiente locale) verterebbero più verso il progetto di una grande area di fitodepurazione delle acque reflue del depuratore presso la zona della Marina: soluzione, quest’ultima, dai risvolti molto controversi perché la forte vicinanza al mare di quest’area lascerebbe aperti molti dubbi di natura ambientale soprattutto in caso di acque poco affinate che, inevitabilmente, rilascerebbero sostanze dannose per l’ambiente (ad esempio metalli pesanti) a due passi dalla costa, cosa che di fatto non sarebbe molto diversa da uno scarico diretto in mare.
Il provvedimento del TAR, inoltre, non interviene in alcun modo sulla questione della localizzazione del depuratore (l’unica cosa che sembra mettere d’accordo Regione Puglia e Comune di Manduria), non chiarendo se i lavori di costruzione dello stesso possano andare avanti o meno.
Gabrio Distratis
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
6 commenti
Lorenzo
mer 2 dicembre 2020 07:17 rispondi a LorenzoDunque, intanto che i ricorsi seguono i loro iter, la struttura avanzata inesorabile, magari avessero fatto allo stesso modo la Taranto /Lecce. Bene visto la celerità di esecuzione, quantomeno Assessore competente, Giunta e Sindaco, stringano subito, cioè ieri, convenzione con Acquedotto pugliese per allacciare acqua potabile e fognature a tutta la Marina. Questo per dare logica a tutti i soldi incassati con i 3 condoni edilizi, oneri di urbanizzazione e per non rimanere fregati, con il depuratore funzionante per Sava e non per la Marina. Grazie
Origne Magnitudo
mar 1 dicembre 2020 01:29 rispondi a Origne MagnitudoSarebbe opportuno iniziare a portare l'acqua potabile nelle Marine di Manduria. Poi parlare di cosa fare per gli scarichi. Con l'arrivo dell'acqua la zona avrebbe un buon ristorno nelle vendite dell'immobiliare. Ci sarebbe l'opportunità di un aumento di nuovi arrivi. L'aumento di lavoro servirebbe ad aumentare il prodotto pro capite. Insomma aumento della grana per tutti.
pro copio
mer 2 dicembre 2020 06:01 rispondi a pro copiodai portiamo l'acqua che scarichiamo con un pò di cacca in mare direttamente. Altro che depuratore così ne facciamo a meno. Finalmente!
Oronzo novolese
mar 1 dicembre 2020 10:59 rispondi a Oronzo novolesetanto è una bella trovata dei giudici, non cantiamo vittoria, prevedo che non finirà bene, la regione non vuole la sospensione dei lavori.
ALFONSO
gio 3 dicembre 2020 07:53 rispondi a ALFONSONon credo sia in discussione il completamento dell'impianto.Allo stato penso ci siano ancora i tempi per trovare una valida alternativa allo scarico a mare come p.e. la possibilità di riutilizzo delle acque raffinate utilizzando l'acquedotto rurale dell'arneo e limitare ad eventuali avarie una soluzione tecnologicamente valida.
Giuseppe luparelli
mer 13 gennaio 2021 12:36 rispondi a Giuseppe luparelliL' alternativa e l'accumulo in cave dei reflui depurati e riutilizzo in agricoltura Anche per gli scarichi in superficie dei reflui dadepurarepuo Avvenire in cave dismesse