Venerdì, 11 Luglio 2025

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Il comune di Manduria si era costituito in giudizio con la Regione Puglia contro l’atto del Ministero dell’Ambiente che vieta lo scarico al suolo del depuratore situato e meno di 5 chilometri dalla costa

Depuratore con scarico al suolo, la parola e le speranze al Tar di Bari

Ketty Perrone Ketty Perrone | © La Voce di Manduria

Resta al Tar di Bari la controversia sullo scarico a mare tra regione Puglia e comune di Manduria contro il ministero dell’Ambiente. Con una decisione presa ieri, il Tar di Bari si è espresso contro il diniego ministeriale. La controversia resta quindi al tribunale amministrativo pugliese che si riserva pertanto di decidere sulla sospensiva in oggetto.

Per l’assessore all’Urbanistica e all’Ambiente del Comune di Manduria, avvocatessa Ketty Perrone, si tratta di un passaggio assolutamente positivo.

Lo scorso settembre il comune Messapico aveva aderito al ricorso presentato dalla Regione Puglia contro il Ministero in relazione alla "richiesta di deroga scarichi sul suolo impianti di depurazione Nardò, Porto Cesareo e Sava Manduria". La richiesta si era "ufficializzata" attraverso il ricorso al Tar di Bari. Il ministero dell’Ambiente aveva contestato all’ente regionale – e di riflesso al comune di Manduria – la competenza territoriale del tribunale amministravo barese.

La controversia

Una legge nazionale prevede che il depuratore consortile che sta nascendo a Specchiarica dovrà avere per forza lo scarico a mare. Questo perché sia l'impianto che i buffer (scarichi) distano circa due chilometri dalla costa, quindi ad una distanza inferiore da quella consentita che è individuata dalla stessa legge in cinque chilometri per gli scarichi di acque reflue urbane con portate giornaliere medie tra 5.001 e 10.000 metri cubi.

Il problema è tutto lì ed è lo stesso che si è sempre contestato: il sito non è adatto ad un’opera di questo tipo. La Regione poi, dopo aver finanziato l’opera praticamente fino al suo completamento, ha cercato di fuggire dalla stessa legge nazionale ricorrendo al Tar e chiedendo di fatto una deroga alla normativa nazionale già in vigore. Eccezione però che lo stesso ministero definisce "una deroga della deroga": le eccezioni al divieto di scaricare al suolo (impossibilità tecnica piuttosto che eccessiva onerosità) sarebbero già concesse dalla normativa nazionale, ma risulterebbero inapplicabili in riferimento al depuratore di Specchiarica.

Gianpiero D’amicis

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6 commenti

  • Domenico
    ven 27 novembre 2020 05:47 rispondi a Domenico

    Mi dispiace che ci siano ancora cittadini convinti che la materia prima in oggetto possa finire dispersa a mare o nel terreno. Come non è consentito a privati da nomerose disposizioni nazionali ed europee, ancor meno, neppure in deroga, lo è per enti privati o pubblici. Non capisco a chi e a cosa serva alimentare questa fake news: forse il tempo ce lo spiegherà chiaramente. Piuttosto che ricorsi generici, andrebbero fatte denunce circostanziate di persone che, eventualmente, tentassero di violare le leggi come nelle monarchie e dittature assolute o nei casi di corruzione e di infiltrazioni mafiose.

  • Domenico
    gio 26 novembre 2020 07:36 rispondi a Domenico

    Nessuno parla delle responsabilità locali compresa la giravolta del sindaco Massafra che non volle sostenere lo spostamento in zona serpenti. Per oltre 15 anni la popolazione manduriana/avetranese ha praticamente taciuto, ambientalisti e, sedicenti, ecologisti pure, amministrazioni anche. Ora il ricorso al TAR per derogare e chiedere lo scarico emergenziale a terra in deroga alla legge, che eventualmente, toccherà individuarlo o a URMO o a Torre Columena, senza farne una tragedia. In ogni caso perchè non si parla dei sistemi di controllo? e qualunque cosa dicano i compaesani qui si parla delle tecnologie le più avanzate disponibili. mentre del controllo aperto a tutti non è previsto niente. Su questo servirebbe battere il pugno sul tavolo.

  • Lorenzo
    gio 26 novembre 2020 05:31 rispondi a Lorenzo

    Opera logica per la Marina, obsoleta come tecnologia, posizionata a mo di... Zzo di cane, costruita troppo velocemente per i tempi italici, con scarico al Mare da suicidio turistico/ ambientale, ma su tutto che c'azzecca Sava? Non son capaci i Savesi con il loro capacissimo Sindaco a farsi il loro depuratore? Perché mentre faccio il bagno alla spiaggia della salina, devo rischiare di trovare che galleggiano i noccioli delle giliegie ingerite per errore dallu Ardino di Sava?

  • Enzo ingellis
    gio 26 novembre 2020 05:21 rispondi a Enzo ingellis

    Hai capito emiliano & co la cazzata che hai fatto. Troppo tardi per metterci il tappo. Ti ricordi quando hai pronunciato "game over". Ed ora ci facciamo un bel bagno nella merda. Grazie a te ed al tuo segno predecessore.

  • Gregory Pealmyongle
    gio 26 novembre 2020 02:58 rispondi a Gregory Pealmyongle

    Dalle gransiose menti di Vendola "l'ecologista", Emilano il tuttologo e tutti i "politici" dell'alta sfera manduriana... cosa ci si poteva aspettare? Un'opera fatta solo per prendere soldi dalla UE, non importa che funzioni o che sia adeguata.. Votate gente votate... A proposito chi è il NUOVO governatore della puglia?

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