L’Acquedotto pugliese dovrà rendere pubblici tutti gli elaborati progettuali relativi al costruendo depuratore consortile di Manduria e Sava in fase di ultimazione sulla costa manduriana, in località Urmo-Specchiarica. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale amministrativo della Puglia accogliendo il ricorso presentato da un ambientalista di Avetrana a cui l’ente idrico aveva rigettato la domanda di accesso agli atti. L’episodio contestato risale al primo aprile scorso quando la struttura territoriale operativa di zona dell’ente idrico si era opposta alla consegna degli atti richiesti da un gruppo di cittadini contrari alla realizzazione dell’opera contestata da larghe fasce della popolazione e dal comune di Avetrana.
La conquista della trasparenza degli atti, raggiunta grazie agli avvocati Francesco Di Lauro del foro di Taranto e Claudio Linzola del foro di Milano, che hanno istruito il ricorso per conto degli ambientalisti, permetterà di sapere, scrivono i giudici, «l’ostensione del capitolato speciale di appalto e del cronoprogramma dei lavori di realizzazione del depuratore nel Comune di Manduria». Con la stessa sentenza non è stata concessa invece la consegna del contratto d’appalto stipulato con l’impresa aggiudicataria della gara ed esecutrice dei lavori in corso, la «Putignano e Figli», poiché contiene «profili privatistici» del rapporto tra impresa, componenti della società e stazione appaltante.
Gli ambientalisti hanno fatto già sapere che affideranno gli elaborati tecnici a degli esperti che verificheranno la correttezza di tutte le procedure sin qui seguite. È convinzione dei ricorrenti che qualche passaggio non sia stato rispettato potendo quindi appellarsi e fermare in qualche modo il progetto tanto osteggiato. Di questo ipotetico nuovo percorso giudiziario si sono già impegnati gli stessi legali, Di Lauro e Linzola che da tempo curano gli interessi dei vari comitati ambientalisti di Manduria e Avetrana.
L’Associazione Azzurro ionio, che ha stimolato e sostenuto il ricorso, saluta con favore questa affermazione di un diritto che dovrebbe essere scontato in una democrazia reale, ma che evidentemente non lo e’ per certi potentati politico -amministrativi come Aqp, da sempre pervicacemente ostile a qualsiasi ingerenza ‘dal basso’ , in un tanto collaudato quanto discutibile sistema di appalti per la depurazione con scarico nelle piu’ belle e tutelate zone naturali salentine, da Torre Guaceto a Porto Cesareo, passando per la riserva naturale Salina dei Monaci, dove si sta costruendo il depuratore di Urmu Belsito.
“Questa - conclude l’avvocato Francesco Di Lauro, già presidente di Azzurro Ionio -, e’ solo la prima delle iniziative giudiziarie che la associazione sta per promuovere per cercare di assicurare, in questa vicenda, almeno i fondamenti della democrazia e della legalità".
Nazareno Dinoi
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6 commenti
Lorenzo
mer 7 ottobre 2020 08:42 rispondi a LorenzoQuando troppi politici sono d'accordo per un opera detta pubblica, a prescindere dalla "Casacca" politica che indossano e l'ente gestore dell'impianto (anche qui tutte nomine politiche) corre, corre come un pazzo per completare l'opera detta d'interesse pubblico ( ahh ahh ahh) potrebbe significare che nell'armadio non ci siano solo scheletri, ma guardando bene.... la solita italietta che, permette a Bruxelles, di non fidarsi di noi. Il baraccone di cemento armato, abbandonato nel fiume Chidro, lo ricorda ogni giorno da oltre 30 anni.
angelo calianno
gio 8 ottobre 2020 03:38 rispondi a angelo caliannoIl re Franceschiello inventò le fogne (a cielo aperto) nel 1851 da allora nn è che siano stati fatti tangibili progressi da quelle parti.
Lorenzo
gio 8 ottobre 2020 04:13 rispondi a LorenzoIl suo ottimismo potrebbe contagiarmi. Forse sottovaluta la mentalità. In questa zona baciata da Dio come paesaggio, ma ahimè non baciato il popolo locale, la tecnologia al servizio della comunità è un miraggio ad oggi nemmeno pensabile. Linee elettriche aeree stile impero, strade carrozzabile e ripeto, all'interno dell'area protetta del fiume, vi è un opera morta, che prima di essere inaugurata ha promesso tecnologia ad alto livello. Sono gli uomini il problema e non la tecnologia a far paura. Mi creda. Ma lei lo sa.
Lorenzo
gio 8 ottobre 2020 09:37 rispondi a LorenzoPer dovere di cronaca Re Francischiello nel 1851 giocava ancora a bocce e non era Re, in quanto salì al trono nel 1859. Forse si è confuso con il padre detto Ferdy per gli amici
Lorenzo
gio 8 ottobre 2020 09:24 rispondi a LorenzoInfatti, le consiglio valutazione altimetrica di dove sono posizionate il 90 % degli immobili alle Marine e la parametri con la posizione del nuovo depuratore in essere. Bene ammesso e non concesso che tale opera possa dare benefici in merito allo smaltimento dei reflui residenziali, sarà un lavoro enorme per 15 km di costa collegarsi da quota inferiore a quota superiore seguendo poi una viabilità eseguita in passato senza previsioni per fognature. Re Ciccillo aveva dato, ai tempi acqua dai rubinetti? Attività, hotel, residence, B&B e campeggi sono tutti senza acqua potabile alla faccia del progresso e dello sviluppo turistico
angelo calianno
gio 8 ottobre 2020 02:00...hanno inventato anche le pompe e gli impianti di sollevamento da allora e le posso assicurare che tutti gli insediamenti costieri di Puglia sono serviti da questi schemi fognari. Non vedo dove sia il problema anche perchè il rating della zona costiera a livello turistico non può che beneficiarne.