
«La sanità è un diritto essenziale che non ha bisogno di slogan da campagna elettorale, ma di fatti concreti». È quanto afferma il candidato del centrodestra manduriano, Lorenzo Bullo, che accende i riflettori su un altro servizio medico che rischia di scomparire. «Contrariamente a quanto si sforzano di far credere alcuni – scrive Bullo -, continua l’inesorabile depotenziamento dei servizi offerti dall’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria. A patire questa volta – prosegue l’avvocato -, sono i circa 3.500 pazienti diabetici che da una settimana non hanno più assistenza. Il pensionamento del medico specialista che si occupava di tale importantissimo servizio – fa sapere Bullo - ha infatti sospeso tutte le prestazioni comprese quelle già prenotate».
Secondo il candidato sindaco a capo di una coalizione composta "Idea", "Forza Italia", "Fratelli d’Italia", "Sud in Testa", "Tutti insieme per Manduria" e "Progetto Manduria" -, l’organico ridotto dei medici dell’Unità di Medicina interna, non consentirebbe il distacco di professionisti da dedicate all’ambulatorio diabetologico rimasto scoperto, determinando così l’interruzione delle visite con gravi disagi per l’utenza affetta da una patologia così debilitante che necessita di interventi di estrema urgenza. Per evitare il perdurare di questo stato di cose, aggravato dall’impossibilità di prenotare visite ad altre strutture ospedaliere della provincia già intasate per il blocco delle prestazioni durante il lockdown per l’emergenza Covid-19, il candidato «chiede alla direzione sanitaria l’immediato supporto medico in sostituzione di quello in quiescenza».
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2 commenti
Domenico
ven 26 giugno 2020 04:41 rispondi a DomenicoQuasi tutte le regioni hanno applicato direttive organizzative di governi passati di destra e pseudo-sinistra che, da un lato, pensavano di combattere sprechi e inefficienze con un taglio netto della sanità periferica e di base, dall' altro hanno accentrato a ospedali maggiori servizi diagnostici complessi prestazioni specialistiche. Queste scelte hanno ampliato le praterie della sanità privata ed evidenziato i drammatici limiti nella pandemia. Ne vedremo sensibilizzazioni dubbie: alcuni vorranno gestire, rimediare dopo decenni di torpore, alla prospettiva di ingenti stanziamenti prevedibili solo, si spera, per attribuirsi meriti ... automatici.
Enzo
gio 25 giugno 2020 01:34 rispondi a EnzoE che dire! Stiamo messi male! Un reparto alla volta viene chiuso !! Male !! Quando (chissà) li riapriranno, sarà troppo tardi! Esempio: come l’epidemia COVID-19 , ecco ,in questo caso, fortunatamente i contagi sono stati bassissimi , altrimenti sarebbe successo un CASINO.Ecco perché il governatore EMILIANO sudava freddo, dato che sanno gli sbagli che (tuttora) fanno .