Sabato, 5 Luglio 2025

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Chi potrà garantire il rispetto delle norme anti covid sulle spiagge affollate Le istituzioni non sono pronte o mostrano impreparazione, ed ecco che si fanno avanti i gestori dell’accoglienza

Covid, s?piagge a rischio, comune assente. L'allarme degli addetti ai lavori

Estate Covid Estate Covid | © La Voce di Manduria

Chi potrà garantire il rispetto delle norme anti covid sulle spiagge affollate? Le istituzioni non sono pronte o mostrano impreparazione, ed ecco che si fanno avanti i gestori dell’accoglienza con una proposta che potrebbe interessare tutti. Ma prima il loro grido di dolore. «Migliaia di turisti, seppur registrati sul portale della Regione Puglia e tracciati, ogni giorno saranno mischiati casualmente a residenti e a giornalieri provenienti dall’entroterra, per poi dirigersi tutti ogni sera nelle loro case, con le loro famiglie: come sarà possibile gestire eventuali focolai o fenomeni di contagio?». A chiederselo sono gli imprenditori del settore ristoro e alberghiero delle marine di Manduria che lanciano l’allarme e poi una proposta. «Il problema principale dell’estate 2020 – dicono - si chiama Covid-19, ignorare questo, da parte delle autorità ci lascia basiti».

A parlare, in rappresentanza di otto tra ristoratori e albergatori che operano sui diciotto chilometri di costa della città Messapica, è Cristian Caraccio, titolare di uno dei più conosciuti hotel della riviera manduriana. «Quella che è già iniziata – afferma - sarà una stagione che vedrà, oltre ai residenti e turisti, anche tanti villeggianti giornalieri che si riverseranno dai comuni dell’entroterra brindisino e sarà il caos, l’arrembaggio; migliaia di persone – si fa notare – che dopo la giornata sulla spiaggia torneranno a casa e non sapranno con chi sono stati a contatto; il virus fantasma – teme Caraccio -, farà ping pong sulle spiagge dove gli assembramenti sono e saranno ordinaria follia».

Un assaggio lo si è avuto in questi ultimi fine settimana con i litorali presi d’assalto da quel turismo mordi e fuggi che mal si concilia con l’ordine e con il rispetto delle regole in un territorio, tra l’altro, assolutamente sprovvisto di controlli e misure di prevenzione e persino di cartelli informativi.

Il portavoce della protesta fa poi notare un’altra incongruenza nelle disposizioni valide solo sulla carta. Quelle che obbligano le imprese dell’accoglienza a monitorare gli ospiti conservando le loro generalità per almeno due settimane. «A che serve tracciare gli avventori – insiste l’imprenditore - se poi il maggior tempo del giorno lo passano in spiaggia senza alcuna misura di prevenzione?». Il timore delle imprese è reale e tocca aspetti di responsabilità diretta su ciò che potrebbe accadere. «Noi ci preoccupiamo della nostra clientela ma poi la mandiamo allo sbaraglio nel caos delle spiagge affollate dove si potrà contagiare e portare il virus indietro contagiando le nostre imprese».

Tutte questioni che sono state già portate all’attenzione delle autorità locali rimaste sinora sorde. «Da oltre un mese facciamo proposte a questo comune narcotizzato, ma per assurdo pare non si voglia rendere le spiagge sicure ai bagnanti, come dovrebbe essere in un periodo di pandemia dove si deve garantire la sicurezza sanitaria». Consapevoli della difficoltà di controllare diciotto chilometri di spiaggia per il 98% libera, con circa 150 accessi al mare, gli addetti ai lavori lanciano l’idea. «Si affidi a chi opera sul territorio e lavora a contatto con la gente – spiega Caraccio - la possibilità di collaborare e dare servizi ai bagnanti spaventati di trovarsi senza il controllo». Si tratta insomma di stipulare speciali concessioni con le imprese dando loro la possibilità di amministrare tratti di arenile dove gestire in proprio la sicurezza sanitaria con le misure di distanziamento. «Chiediamo semplicemente di poter collaborare ed operare in sicurezza, di poter espandere i nostri spazi, di creare zone delimitate in spiaggia, come avviene in altre parti d’Italia, per gestire la profilazione obbligatoria per legge negli hotel, lidi, ristoranti, pizzerie, tutte cose che costerebbero zero a questa amministrazione».

Nazareno Dinoi

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10 commenti

  • sergio di sipio
    ven 26 giugno 2020 08:01 rispondi a sergio di sipio

    Caraccio carissimo di bagnanti spaventati non ne vedo semmai il mordi e fuggi è dettato dai locali trasandati e che lavorano senza entusiasmo. Questo perché basta guardarsi attorno per capire la nullità della politica incapace di fornire acqua potabile e fogna. La spiaggia del porticciolo di Torre Colimena insabbiata e sporca crea immediatamente la domanda : perché è lasciata in questo schifo? L'acqua è fantastica e farci il bagno una sensazione di gioia. Quindi che aspettano a renderla frequentabile. Non vorrei che qualche concorrente abbia raccontato frottole. Prepariamoci a farla pulire da un'azienda con strumenti ottimali.Con le mani e la pala è impossibile.

  • Domenico
    gio 25 giugno 2020 05:41 rispondi a Domenico

    2 Si riuscirebbe a recuperare anche il contributo dei numerosi pendolari giornalieri ora anonimi, spesso evidenziati dalle ... tracce abbandonate. Un buon contributo potrebbe essere fornito da volontari autentici. La campagna elettorale balneare, sull' argomento, tace?

  • Domenico
    gio 25 giugno 2020 05:40 rispondi a Domenico

    Se da un lato mi dispiace che ci sia una certa diffidenza verso gli imprenditori (ancora privatizzare!) e nella capacità dell' Amm ne Comunale di affrontare la situazione (droni e qualche vigile a tempo),  credo che le proposte eccessivamente generiche servano ad alimentare qualunque sospetto, giustificandolo. Ripropongo Una tessera familiare "ANNUALE" (cartacea o fotografata su smarph.) personalizzata, senza le solite esenzioni, (es. di cinque euro per i residenti nel comune, sette o dieci per gli altri), permetterebbe di usare il personale disponibile (coordinamento con CC, PS, GdF ecc.) per fare controlli casuali, ma intelligenti, lungo la fascia costiera di competenza e un finanziamento stabile per migliorare le condizioni di utilizzo.

  • Basta Basta
    mer 24 giugno 2020 07:24 rispondi a Basta Basta

    ....e poi, un privato come può sostituirsi ad un organo di controllo e vigilanza?!? Cacciando la gente che non paga? Cacciando chi non è suo cliente? Quali sono questi servizi “ a costo zero” di cui si parla? A costo zero per chi? Ma non scherziamo!!!

  • Basta Basta
    mer 24 giugno 2020 07:21 rispondi a Basta Basta

    Salve, io sono uno di quelli che viene chiamato turista avventore dell’entroterra, il weekend scorso sono stato in spiaggia con la mia famiglia e devo dire che di gente ve ne era tanta, ma ordinata ed autoregolamentata, senza nessuna criticità riscontrata, devo dire invece il contrario per i gestori dei locali che affacciavano sul litorale dove ho visto file ed assembramenti per bere una birra o altro “naturalmente togliendo la mascherina”. Quindi sono pienamente d’accordo con gli altri che questo grido d’allarme è solo frutto di opportunismo e speculazione sulla paura della gente. Vi prego lasciate le spiagge a chi sono i veri proprietari, ovvero TUTTI!!!!!!!!!

  • Antonio
    mer 24 giugno 2020 05:25 rispondi a Antonio

    Occorre avere fiducia nei villeggianti liberi di trascorrere le poche ore in assoluta tranquillità come è avvenuto negli anni passati.E' assolutamente errato seminare paure e minacce sotto forma di collaborazione.Tutti avranno da rispettare le dovute distanze senza minacce e prediche e laddove questo nn accade allora e d'obbligo fare intervenire chi di dovere.Buona estate a tutti

  • Antonio
    mer 24 giugno 2020 10:35 rispondi a Antonio

    la dovete smettere con le pagliacciate o si apre tutto con libertà o si chiude e basta

  • Francesco De Gregorio
    mer 24 giugno 2020 09:39 rispondi a Francesco De Gregorio

    Già, non pare vero a codesti "imprenditori" di poter cogliere l'occasione del covid per potersi accaparrare la spiaggia spillando fior di quattrini alla gente

  • J B
    mer 24 giugno 2020 06:35 rispondi a J B

    ‘Come avviene in altre parti d’Italia’, dove la spiaggia libera è praticamente scomparsa. Quello che questo ‘generosi’ gestori vogliono è usare la paura di una situazione che da un punto di vista scientifico è sotto controllo per espandersi sempre più su terreni di tutti. Voi ce li vedete, l’anno prossimo, ridare indietro il controllo della spiaggia, restringere di nuovo le loro macchine per far soldi? Soldi che finiscono nelle tasche di pochi, mentre i molti perdono il diritto al mare, per sempre. Usare la paura in questo modo è niente di meglio che sciacallaggio.

  • betty
    mer 24 giugno 2020 06:29 rispondi a betty

    io non voglio nessun tipo di controllo in spiaggia, voglio poter essere libera nei miei 15 km di spiaggia! chi ha paura resti a casa!

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