Due comunità in lutto ieri, contemporaneamente ma a centinaia di chilometri di distanza una dall’altra, hanno reso omaggio a due manduriani strappati alla vita in maniera drammatica. A Manduria, davanti alla chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, centinaia di persone, soprattutto giovani, hanno accompagnato in silenzio la messa funebre di Matteo Raho, il 24enne manduriano morto all’improvviso, sabato sera, si presume per una emorragia cerebrale, mentre era a casa con la fidanzata e i suoi parenti. Dietro alla bara sua madre con il padre e la sorella più piccola e la fidanzata che lo ha visto morire tra le sue braccia, tutti senza più lacrime, persone senza più anima annientati da un dolore che più insopportabile non è possibile.
A Chieti, allo stesso orario, un’altra folla addolorata e un'altra famiglia distrutta offriva l’ultimo saluto a Ottavio De Fazio, manduriano di 49 anni, infermiere soldato del 235esimo reggimento Ascoli Piceno, vittima di un incidente con la moto. L’arrivo della bara coperta dal tricolore davanti alla Cattedrale di San Giustino a Chieti è stata salutata dal boato di una ventina di moto di grossa cilindrata. Lo sfortunato manduriano era appassionato di motori su due ruote, un amore che lo ha portato all’estremo sacrificio.
L’«infermiere dal cuore d’oro», come Ottavio veniva definito negli ambienti di lavoro, ha ricevuto ieri il saluto della sindaca di Piacenza dove ha prestato servizio nella fase più critica dell’emergenza, nell’ospedale da campo di Piacenza. De Fazio lascia la compagna e un figlio di 18 anni.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.