
La proposta di Arneo di dare vita all’ecomostro sul Chidro, diventa surreale se si pensa che nel 2018 la Regione Puglia ha accordato al Comune di Manduria un finanziamento di 1.300.000 euro per il progetto di “Rinaturalizzazione dell’area del fiume Chidro e realizzazione di centro logistico operativo delle Riserve Naturali”. Il progetto prevede l’abbattimento dell’ecomostro di cemento che da decenni deturpa uno degli angoli più belli e delicati della costa manduriana e di tutto il territorio messapico. Ancora più assurdo se si pensa che tale progetto ha conquistato, per valutazione tecnica e sostenibilità ambientale, il terzo posto della graduatoria prevede, d’intesa con lo stesso Consorzio di Bonifica Arneo.
Ecco cosa prevede il progetto
Completa rimozione e bonifica dell’impianto di captazione delle acque del fiume con una completa conversione di parte della struttura per farne un nuovo centro visite logistico-operativo dell’area protetta, destinato a offrire servizi innovativi di fruizione delle risorse, organizzazioni di sessioni didattico-laboratoriali capaci, con l’uso di nuove tecnologie multimediali, di offrire “viaggi esperenziali” alla scoperta della flora e fauna presente e, al tempo stesso, migliorare l’accoglienza del turista/fruitore; la bonifica di tutti i canali di collegamento al fiume, dove saranno realizzate strutture per aumentare la nidificazione della fauna protetta e, quindi, tutelarne la biodiversità presente; la destagionalizzazione delle attività di fruizione dell’area protetta, con l’apertura del centro visite per tutto l’anno; lo sviluppo del turismo sostenibile, poiché le associazioni territoriali avranno a disposizione sia canoe e bici per le visite guidate sia adeguati spazi per i laboratori didattici che saranno svolti ogni settimana.
Per la realizzazione del centro logistico-operativo saranno utilizzate tecnologie innovative con “tetto verde” e l’utilizzo di pannelli fotovoltaici per l’autonomia energetica della struttura, che sarà comunque sottoposta in una ex vasca di accumulo, non visibile all’esterno per un minor impatto ambientale. Il progetto realizzato dagli uffici tecnici del Comune di Manduria è stato curato nell’iter burocratico dalla direzione delle Riserve naturali.
Antonio Dinoi
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3 commenti
Domenico
ven 22 maggio 2020 05:31 rispondi a DomenicoForse ha meno impatto ambientale (ed economico) quello che c'è rispetto a quanto progettato. I soldi possono esere utilizzati in mille modi differenti recuperando, non creando nuovi parchi d'attrazione affollatissimi o aree di servizi improponibili.
sergio di sipio
mer 20 maggio 2020 05:51 rispondi a sergio di sipioIntelligente prospettiva per mandare a viverci i progettisti.
Lorenzo
mer 20 maggio 2020 07:00 rispondi a LorenzoIl fumo che viene venduto ai cittadini da questi tirannosauri burocrati è lo stesso fumo dei testi oli di coloro che non ne possono più.