Dopo zio Michele e l’orrida storia della quindicenne strangolata e gettata in un pozzo, Avetrana si popola di fantasmi. E soprattutto di moderni ghostbusters che si cimentano a scovarli, a farli parlare e immortalarli in un video che poi pubblicano sul loro canale Youtube. Nelle case e nei locali del piccolo comune, già sin troppo sulla bocca di tutti per i suoi recenti passati noir, diventa ben presto tema di discussione la storia di Cecilia e Sofia, due donne fantasma, tra i tanti che affollerebbero l’antico Torrione di Avetrana, stanate da una squadra di acchiappa fantasmi del gruppo «Paranormal Investigation Word».
Sono loro che hanno messo in rete le voci degli spiriti presenti nelle buie stanze del castello di Avetrana noto come Torrione, una fortificazione del sedicesimo secolo situata nel centro storico. Accompagnati da alcune persone del posto, i ghostbusters del Piw in una sola sera hanno filmato il volo dei fantasmi e a parlare con loro. Usando uno strumento simile ad una vecchia radio trasmittente, gli esperti investigatori del paranormale hanno condotto e video registrato un vero e proprio dialogo con le anime che rispondevano ad ogni loro domanda. Così, a comando. L’intervista durata diversi minuti, avrebbe dato questi risultati (ovviamente da credere solo sulla fiducia degli autori dell’indagine perché a sentire l’audio si fa davvero fatica a riconoscere quelle parole: il Torrione sarebbe infestato da almeno sei anime dannate che dicono di essere «state gettate».
In paese la notizia gira e cominciano a venire fuori testimonianze di chi giura di aver visto in passato delle donne affacciarsi alle finestre della torre o di misteriose figure immortalate nei selfie fatti davanti alla torre, oppure di urla e rumori notturni e così via. Molti sono anche gli scettici che bocciano l’iniziativa come una goliardata. «Se avete scherzato, se avete fatto una goliardata, va bene, ridiamoci sopra, ma per favore non cercare di farla passare per cosa vera», scrive ad Antonio Nigro, fotografo professionista del posto che di quell’antico maniero conosce ogni angolo e ogni storia. Nigro fa notare un moderno neologismo nel linguaggio del presunto fantasma che nel rispondere ad una domanda si esprime con il termine «Ok». «Fate delle fake, delle goliardate, ma fatele bene, usando nella registrazione almeno il dialetto avetranese che è sopravvissuto nei secoli». E parte la sfida. «Siete disposti a ripetere l’esperimento con quelli del Cicap?», manda a dire Nigro ai diretti interessati che dal botta e risposta sul social network non sembrano interessati a confrontarsi con l’organizzazione che studia e smaschera i fenomeni paranormali.
Nazareno Dinoi
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2 commenti
Ignazio La Mattanza
mar 18 febbraio 2020 06:31 rispondi a Ignazio La MattanzaIo non me la prendo con gli sfigatelli con la 2a elementare del video (si capisce che fingono e lo fanno per interesse e per ottenere visualizzazioni) ... Mi preoccupo per gli ignoranti che nel 2020 credono ancora a queste idiozie!
Enzo Caprino
lun 17 febbraio 2020 10:24 rispondi a Enzo CaprinoE' una trovata piuttosto datata. A Manduria , in località cardinale, comparvero i fantasmi negli anni 60 e fu il panico. Un gruppo di giovani della Manduria bene organizzarano il tutto e lo fecero bene, molto bene.