Una operatrice del servizio di assistenza domiciliare agli anziani dell’Ambito sociale 7, di cui Manduria è il comune capofila, è stata licenziata in tronco. La motivazione della datrice di lavoro, una cooperativa sociale della provincia di Bari, è stata la cessazione del servizio per fine appalto. Per la lavoratrice che ha chiesto ed ottenuto tutela dal suo sindacato, invece, il motivo è il suo stato di gravidanza al quinto mese. Una categoria protetta che la società cooperativa non avrebbe tutelato. Ad occuparsene è la Cgil funzione pubblica che ha già dato mandato al proprio ufficio legale che affronterà la questione in tribunale. Nel frattempo la donna incinta, di trentuno anni, dopo quasi tre di attività di assistenza domiciliare agli anziani ultrasettantacinquenni con problematiche sociali, si ritrova senza stipendio a differenza di tutti gli altri suoi colleghi che hanno ricevuto un trattamento differente. I lavoratori sono stati assorbiti dalla nuova cooperativa che si è aggiudicata l’appalto indetto dall’Ambito sociale 7. Tutti tranne la futura mamma a cui è stato dato il benservito prima che avvenisse il passaggio alla nuova ditta, e un’assistente sociale che è stata lasciata a casa perché il nuovo datore di lavoro possiede in organico una figura con quelle competenze. Anche del suo caso si occupa la stessa Cgil con maggiore riguardo perquello che colpisce il diritto alla maternità.
«Un pretesto è stato offerto dal cambio d’appalto per il servizio di assistenza alla persona svolto dalla cooperativa in questione per anziani o ammalati del territorio», denuncia il sindacato che ha già avviato una serie di incontri con la cooperativa e con gli enti pubblici interessati. L’ente appaltante, da parte sua, aveva correttamente inserito nel capitolato di gara la clausola sociale che garantisce il mantenimento dei livelli occupazionali con l’assorbimento del vecchio organico in quello nuovo. Che, tranne i due casi denunciati, è stato rispettato seppure con delle imperfezioni che il sindacato sta cercando di correggere: la nuova cooperativa ha stipulato contratti a termine e non a tempo indeterminato come i precedenti.
Tiziana Ronsisvalle della Fp Cgil di Taranto segue ora per ora le due vertenza. «Abbiamo assistito alla scadenza d’appalto dello scorso 31 gennaio - dice -, e ad una nuova gara per il proseguimento del servizio; la formula utilizzata – spiega la sindacalista - è stata quella dell’affidamento temporaneo per un periodo transitorio che oggi lascia un fronte aperto sulla corretta applicazione della clausola sociale. Nelle more – prosegue Ronsisvalle -, la cooperativa sociale uscente decide il licenziamento per una donna in gravidanza in spregio alle più elementari regole sul diritto alla maternità, ai principi della costituzione e del testo unico, e al diritto alla conservazione del posto di lavoro». Il confronto con i sindacati nell’ambito sociale di zona di Manduria tornerà a formalizzarsi il prossimo 18 febbraio. «Speriamo che per quella data – conclude la Ronsisvalle - il buon senso, le buone pratiche e il diritto possano tornare a riaffacciarsi a quel tavolo».Nazareno Dinoi
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