Un’emergenza più grave di quelle della tromba d’aria di un anno fa, sta mettendo in luce l’assoluta inappropriatezza del sistema pubblico di sostegno alla popolazione colpita.
A sollevare il problema è il Movimento Manduria Noscia che con i suoi attivisti in questi giorni si è prodigato a supportare i vigili del fuoco e i volontari della Protezione Civile negli interventi di rimozione degli alberi abbattuti e in altre situazioni di rischio. Il loro leader, Mimmo Breccia, fa emergere la mancanza di un coordinamento degli interventi di soccorso. «Ora che l’emergenza è quasi rientrata e che per fortuna anche questa volta siamo stati fortunati a non dover piangere delle vittime – scrive Braccia -, prendiamo atto che niente è cambiato rispetto ad un anno fa. Anche questa volta – aggiunge - i volontari erano allo sbando, senza alcun coordinamento, senza un responsabile per l’emergenza, intervenendo ad intuito o per segnalazioni pervenute per vie traverse».
Le osservazioni di Breccia fanno riferimento alla mancata istituzione, da parte degli organi di vigilanza del comune, del Centro Operativo Comunale composto da tutte le forze del volontariato e dell’emergenza di Protezione civile che si attiva in caso di grandi calamità.
I danni e i disagi sono tanti e non ancora del tutto emersi e quantificati. Quella che sembrava essere la zona più colpita l’altro ieri, la villa comunale di Uggiano Montefusco che ha perso quasi tutti gli alberi e danneggiato gli arredi urbani, si sta rilevando in second’ordine rispetto ad altre emergenze che riguardano la mancata assistenza alle famiglie danneggiate dalle avversità meteo. Le zone marine, ad esempio, sono diventate impraticabili a causa del mare che si è spinto sino a cento metri all’interno inondando strade e allagando cantine e case al piano terra. Il ritirarsi del mare ha lasciato sull’asfalto detriti di ogni tipo, fango e mucillagini che cominciano a creare problemi di natura igienica e sanitaria. I pochi residenti che vi abitano sono state abbandonate a se stesse e si stanno attrezzando come possono per rimuovere la parte più grossolana dei rifiuti portati dalla mareggiata.
Ancora peggio e insopportabile, poi, la mancanza di energia elettrica che nelle zone marine sta creando problemi seri. In alcune famiglie abitate da persone con disabilità, si sta verificando una vera e propria emergenza per la mancanza di acqua che viene fornita dai pozzi o dalle cisterne estratta dai motori elettrici.
La situazione sembra esser tragica soprattutto nella contrada Masseria Marina. È da lì che ci scrive un gruppo di residenti: «persino gli sfollati che vivono nelle roulotte stanno meglio di noi», dicono denunciando disservizi dell’Enel che continuano per tutto l’anno.
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1 commento
Alessandro Pezzarossa
sab 16 novembre 2019 09:53 rispondi a Alessandro PezzarossaX la redazione avevo lasciato un commento però non è stato ancora pubblicato..