Comparsa in diverse piazze italiane per onorare la morte di Giulio Regeni e per non far cadere nell’oblio il diritto di giustizia sul suo assassinio, la panchina «gialla di Giulio», lo studente triestino torturato e ucciso in Egitto, non potrà trovare ospitalità a Avetrana. Lo ha stabilito il sindaco di quel comune, Antonio Minò, di Forza Italia, che ha respinto la richiesta presentata da un’associazione culturale del posto (Grande Salento) con una motivazione che sta facendo discutere: «La proposta al momento non può essere accolta – scrive il primo cittadino - poiché le indagini sulla vita e sulla morte del giovane sono ancora in corso e, pertanto, ritengo prematuro modificare definitivamente un arredo urbano in questo particolare momento storico».
La risposta non è piaciuta ai promotori dell’iniziativa che si erano offerti di pitturare personalmente di giallo una delle panchine esistenti nel centro cittadino. «Se non fosse che stiamo parlando di una cosa seria ci sarebbe da ridere», si legge sulla bacheca dell’associazione Grande Salento i cui attivisti hanno trovato soprattutto insopportabile un concetto contenuto nella risposta di diniego del primo cittadino: «il sindaco Minò ha ancora dubbi sulla vita di Giulio Regeni?». Anche per gli esponenti di opposizione la risposta del sindaco è «una vergogna», come la definisce la consigliera comunale Rosaria Petracca.
N.Din.
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