L’accattivante definizione di «Parco del Mediterraneo» e la sua presentazione grafica stile Gardaland delle vasche che dovranno contenere i liquami del nuovo depuratore consortile di Manduria e Sava, non convincono gli ambientalisti dell’associazione Azzurro Ionio e del Wwf che anticipano un ricorso al Tribunale amministrativo.
Ad aprire l’ennesimo fronte di una guerra infinita che si protrae da quindici anni, è l’avvocato Francesco Di Lauro che definisce «ridicola e offensiva» la proposta dell’Acquedotto pugliese di scaricare al suolo i reflui provenienti dal depuratore in fase di completamento in zona Urmo-Specchiarica su un’area di circa trentatré ettari nell’entroterra di San Pietro in Bevagna marina di Manduria, vicino alla «Masseria Marina» sede operativa delle Riserve naturali. Intervento di ingegneria idrica-ambientale composto da un bacino di fitodepurazione per il primo filtraggio dei reflui e una vasca di accumulo di circa seimila metri quadrati profonda un metro e mezzo capace di contenere novemila metri cubi di acqua disponibile per il riutilizzo. Il tutto abbellito da un bosco di lecci con presenza di lentisco e corbezzolo denominato «Parco Mediterraneo»; infine dodici vasche disperdenti con forma rettangolare di superficie pari a mille metri quadri ognuna.
Per Di Lauro, si tratterebbe «dell'ennesima dimostrazione della protervia e del disprezzo con cui Aqp intende imporre un'opera inutile e contestatissima, come se definire “parco” quattro lecci e una miriade di vasche di acque reflue bastasse a farlo diventare tale». Altro non sarebbe, spiega l’avvocato che nel recente processo Ambiente svenduto sui disastri ambientali dell’ex Ilva ha rappresentato il Wwf Italia, «dell’ennesimo progetto di stoccaggio e riutilizzo dell’acqua che non servirebbe a nessuno e che comprometterebbe una vasta area di riserva naturale con il contentino di qualche pianta di leccio e con la ridicola e offensiva denominazione di parco». Altro punto di disaccordo relativo alla proposta dell’ente idrico regionale è quello relativo allo scarico complementare o emergenziale previsto in un bacino direttamente collegato con il mare a Torre Colimena, marina di Manduria confinante con un’altra area protetta del comune di Porto Cesareo.
Per questo l’attivista del Www, «in attesa – scrive in una nota - del ricorso al Tar contro questo nuovo escamotage dei prestigiatori di Aqp», invita ad una seduta congiunta dei tre consigli comunali Porto Cesareo, Manduria e Avetrana (la zona residenziale «Urmo» di questo comune è confinante con il depuratore), per un documento unitario contro tale opera. «Ma anche – aggiunge Di Lauro -, perché la gente conosca finalmente e nello specifico le reali posizioni delle forze che compongono i vari consigli comunali». Contro lo scarico complementare nel mare di Colimena si sono già espresse le due amministrazioni comunali di Manduria e Avetrana le quali hanno proposto un progetto alternativo che gli uffici regionali e l’Aqp non hanno preso in considerazione. L’idea prevedeva di utilizzare il depuratore di Avetrana potenziato con delle trincee drenanti su terreni idonei e liberi e una grande vasca di contenimento già esistente. L’associazione Azzurro Ionio con Wwf Italia si impegna a promuovere iniziative e manifestazioni nei siti e nei comuni interessati contro quella che viene definita «una nuova sciagura che porterà ai disastri già visti in altre parti della regione».
Nazareno Dinoi
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9 commenti
Giovanni Cazzato
lun 21 giugno 2021 09:37 rispondi a Giovanni CazzatoRealtà ha ragione, invece di abbaiiare alla luna,perchè non negoziare per le soluzione tecnologiche più avanzate e porre condizioni per la gestione ei controlli? o preferiamo andare avanti con ricorsi e controricorsi come negli ultimi quindici anni? Si potrebbe anche fare solo che nel frattempo niente acqua niente fogna e tutto va nel sottosuolo, cioè: in mare.
pro copio
lun 21 giugno 2021 04:40 rispondi a pro copioLasciare le cose come stanno, perchè dannarsi? Merda e reflui in falda così se ne vanno dritto per dritto in mare. Tutti contenti, compreso l'avvocato Di Lauro che a proposito falda compromessa nulla dice.
Egidio Pertoso
lun 21 giugno 2021 04:38 rispondi a Egidio PertosoSolo una riflessione. Qualche secolo fa, quando l'uomo non aveva devastato il territorio, c'era una grande distesa paludosa, Arneo, ricca d'acqua e vegetazione, lecci in particolare. Sversare acque ripulite sul terreno per generare vegetazione autoctona è sempre meglio che non sversarle, magari non efficientemente depurate, nel mare dove si coltivano mitili belli "lattimati", ma a rischio colera e dissenteria.
Gregorio
lun 21 giugno 2021 08:57 rispondi a GregorioCondivido ! E aggiungo: L'amministrazione deve impegnarsi a controllare le varie abitazioni su tutta la litoranea , se hanno la fossa biologica (beh !! In mancanza di fogna !!) Soprattutto i B&B dove i proprietari "FANNO GIOCHI E FESTA"
Realtà
dom 20 giugno 2021 12:53 rispondi a RealtàMa perché bloccare sempre tutto? Con il Tenersi la macchia mediterranea e quant altro a vita si continuerà a vivere nell anonimato. Tutto fermo e bloccato a Manduria sempre
Gregorio
dom 20 giugno 2021 03:20 rispondi a GregorioSignor Realtà, preferisco tenere la macchia mediterranea ,che è MENO inquinante e, non avere la "piscina" dove galleggia la me...??!! Faccio un esempio, non so, se tu ricordi , quarant'anni addietro , il fiume CHIDRO era "CIRCONDATO" per un Km2 da vegetazione (canne) naturale, mentre adesso è "CIRCONDATO" da tante abitazioni !! Fra vent'anni sarà una DISCARICA a cielo aperto. Adesso bisogna intervenire e frenare abusivismo edilizio , chiaramente SENZA CONDONO !!
cittadino
dom 20 giugno 2021 03:10 rispondi a cittadinorealtà ...lei sarà certamente con sua somma felicità e gioia il primo cittadino al quale il comune di Manduria staccherà il biglietto per il giro nel meraviglioso parco di Merdaland... appena lo sbloccano !!!!!!!! hmm realtà!!!!!! questo nome mi sembra abbastanza presuntuoso.... ma ..."vabbè"
FRANCESCO DI LAURO
dom 20 giugno 2021 02:48 rispondi a FRANCESCO DI LAUROUn nikname cosi' impegnativo obbliga a conoscere realmente la realtà : a parte l macchia che sparisce ogni giorno, lei e' sicuro di guardarsi bene intorno? Ha visto 'l progresso' del Chidro? e dela Bradanico Salentina? e delle condotte Chidro-SINNI-Sele? E la magnifica 'regionale 8' ha,bocciata non dai talebani ecologisti, ma all'unanimità dalla conferenza e uFFICIO VIA della regione Puglia? Se la sua immagine di 'dinamismo' e 'progresso' coincide con l'assenza della macchia mediterranea, forse doveva andare a vivere il grande Raccordo Anulare di Roma, o sulla tangenziale di Napoli, o a SAN DONATO milanese.. pero' d'inverno, perche' d'estate, anche li', non troverà nessuno che' ci nota' (!), son tutti da noi o altrove a godersi quel poco di macchia mediterranea rimasta....
Lorenzo
dom 20 giugno 2021 01:37 rispondi a LorenzoCominciamo a sbloccare ciò che deve essere fatto e a sognare meno. Cominciamo a far funzionare la raccolta rifiuti, l'illuminazione delle strade, la segnaletica stradale ( orizzontale e verticale), l' abbattimento delle barriere architettoniche, l'acqua potabile, le strade asfaltate, le discariche che inquinano e la Marina con un minimo di decenza. Non dimentichiamo la realtà medioevale in cui si vive a Manduria, poi una volta civilizzati, pensiamo ai giochi con l'acqua. ?? Ovviamente opinione mia, supportata da fatti e non sogni. Per i sogni, c'è ne è uno dentro il Chidro!