Entrano nel vivo le iniziative dell’IISS Del Prete-Falcone di Sava in provincia di Taranto, finalizzate alla prevenzione e al contrasto di bullismo e cyberbullismo: dalla presentazione itinerante e dialogata del libro “Mezz’ora offline” di Rita Cecilia Cito, nelle classi del biennio, agli incontri programmati su richiesta con alcune psicologhe, alla visione, in anteprima nazionale riservata alle scuole, di un film faro contro il bullismo che prende spunto da una storia vera, alle cassette dedicate, collocate all’entrata delle diverse sedi della scuola, dove ogni studente, protetto dall'anonimato, può fare segnalazioni, denunciare atti vessatori o denigratori subiti direttamente o a cui ha assistito; sono solo le prime di un nutrito programma di azioni mirate ad arginare la dilagante emergenza educativa.
Inaugurato da un incontro/confronto con le famiglie dei ragazzi delle classi prime, il progetto “Uniti contro il bullismo” sta coinvolgendo l'intera comunità scolastica, con la partecipazione delle famiglie in laboratori gestiti da psicologhe a supporto della genitorialità.
Fortemente sostenuto dalla dirigente, Pierangela Scialpi, da sempre attenta e sensibile alle problematiche giovanili, il referente bullismo e cyberbullismo, professor Maurizio Blasi, ha avviato, in sinergia con i colleghi, i primi interventi programmatici volti all’informazione e alla formazione pratica, culminati nella giornata del 4 novembre nella partecipazione all'anteprima, su scala nazionale, della proiezione del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” e della diretta live con gli autori del film e con Teresa Manes, mamma di Andrea a cui la trama è ispirata, e le cui parole hanno emozionato tanto gli studenti e i docenti, quando ha affermato che il suo obiettivo è di “riportare Andrea dove doveva stare, cioè tra i banchi di scuola…”
“Al di là degli aspetti disciplinari riconducibili all’osservanza del regolamento d'istituto e del patto educativo di corresponsabilità”, ha sottolineato la dirigente Scialpi, “la nostra scuola ha avviato una serie di attività mirate a contrastare il fenomeno su più fronti: l'attivazione di servizi di ascolto e supporto psicologico e motivazionale con il coinvolgimento delle famiglie, giochi di ruolo in classe, incontri dialogati con esperti autori di libri a tema, visione di film con riflessioni a seguire, iniziative di raccolta anonima dei casi di disagio, in un impegno sinergico e quotidiano teso a creare rete dentro e fuori la scuola, con l'auspicio che i nostri ragazzi sviluppino la cultura del rispetto e della legalità vissuta e difesa contro ogni forma di discriminazione e prevaricazione, fisica e psicologica”.
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1 commento
Ntuninu
gio 7 novembre 18:31 rispondi a NtuninuHo notato una strana cosa ascoltando un discorso tra genitori dove, un alunno un po’ irrequieto , danneggia le “attrezzature” della scuola, ecco.. successivamente il docente per “scoprire” il colpevole escogita un piano, mette i suoi compagni in difficoltà, in condizioni critiche, cioè vuole il nome dell’ ESAGITATO alunno, altrimenti una NOTA per tutti. Qualche alunno per “EVITARE” la nota.. rivela il nome e… TAC , tutti gli sono contro chiamandolo SBIRRO !! Mi chiedo: si può evitare questo comportamento dal DOCENTE ?? Dove..già si sa, ma come nasce il bullismo? I docenti non notano nulla? Penso che i ragazzi più riservati siano più esposti al rischio di bullismo ed è per questo che i docenti devono essere più presenti .