Domenica, 5 Maggio 2024

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Un’antenna sì, un’antenna no

Un’antenna sì, un’antenna no Un’antenna sì, un’antenna no | © n.c.

In una delle proposte di delibera da portare al prossimo consiglio comunale, l’Amministrazione Pecoraro si occupa di un argomento a cui la cittadinanza è da sempre molto sensibile, l’esistenza e la gestione delle antenne ripetitrici degli operatori di telefonia mobile. Ovviamente se ne occupa con il solito pressapochismo, ma andiamo con ordine.

Le antenne in questione sono due, entrambe di proprietà di CK Hutchison Network Italia (ex Wind Tre), posizionate una nei pressi dell’ex tribunale in Viale Piceno ed una in Via Erodoto. L’amministrazione nella proposta dava parere favorevole alla permanenza delle due antenne, proponendo alla ditta un contratto di “diritto di superficie” della durata di 30 anni alla cifra di €_75.000.

Già l’esiguità della somma dovrebbe far pensare, in quanto, considerando che la superficie concessa è di circa 100mq, corrisponde ad un “canone” mensile di soli 2 euro! Ora immaginate quale pazzo cederebbe per 30 anni un pezzo della sua proprietà a quell’importo, costringendo poi di fatto a non poter realizzare varianti urbanistiche in quel luogo, proprio per averne ceduto un pezzo a dei privati. Parliamo infatti di un tratto di piazzetta che “blocca” la possibilità di alcune strade chiuse adiacenti al Canale Romano di poter avere un’uscita e, quindi, una dignità di strada come le altre.

Peraltro i problemi non si fermano a queste questioni di natura economica e di opportunità urbanistica; infatti, a fronte della manifesta volontà di mantenere entrambi gli impianti, l’amministrazione provvedeva a pubblicare in data 10/08 u.s. un solo avviso di manifestazione d’interesse, quello per Via Erodoto, “dimenticandosi” di pubblicarne uno simile per l’antenna sita in Viale Piceno! Pertanto, con l’atto da portare in consiglio comunale verrebbero cedute per 30 anni entrambe le aree comunali allo stesso importo di quanto previsto per la sola area di Via Erodoto.

Davvero non smetteremo mai di sorprenderci in merito a quanto poco siano avveduti questi, a loro dire, “esperti amministratori”.

La proposta, portata in commissione, è stata ovviamente subissata di critiche da parte del gruppo consiliare Progressista, da tutta l’opposizione e dal Gruppo Gea (di maggioranza?) e – pare – che verrà ritirata dall’ordine del giorno del prossimo consiglio.

Evidentemente “scottata” da questa bruciante sconfitta, l’amministrazione ha ritirato in autotutela in tutta fretta anche due altre autorizzazioni concesse per silenzio-assenso ad Iliad per l’installazione di ulteriori impianti, ufficialmente perché in contrasto con “il piano di installazione per gli impianti di trasmissione ad alta frequenza”, rischiando però che ora la società di telecomunicazioni faccia ricorso al Tar proprio per il ritardo con cui hanno emesso tale atto di annullamento sul silenzio-assenso, i cui termini erano già spirati! Il tutto, ovviamente, con il rischio che a pagare questi grossolani errori amministrativi sia sempre la cittadinanza.

Viene da chiedersi cosa accadrebbe se questa scalcinata amministrazione potesse agire indisturbata senza rendere conto all’opposizione e, soprattutto, all’opinione pubblica, vista la superficialità con cui trattano temi quali questi delle antenne di telecomunicazioni, tanto discusse poiché potenzialmente incidenti sulla salute stessa della popolazione. Quando capiranno il fallimento del loro governo cittadino e decideranno di liberarci dall’amministrazione Pecoraro, quella sì che sarà una giornata piena di speranza per il futuro di questa città.

Manduria Migliore - Federcivica

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