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Udienza Scazzi: l'arringa di Coppi in tempo reale
Udienza Scazzi: l'arringa di Coppi in tempo reale | © n.c.E’ iniziata da poco l’arringa difensiva di Franco Coppi difensore di Sabrina Misseri.
Coppi: Unico caso in Italia in cui una persona reo confessa è libera mentre due persone che lui dice che sono innocenti sono in carcere. Una atrocità disumana se queste due dovessero essere davvero innocenti. Coppi ripercorre le tappe dell’inchiesta
Già il 30 settembre del 2010 gli inquirenti sospettavano di Sabrina e in quella deposizione Sabrina doveva essere già assistita da un avvocato.
Coppi: Michele già il 28 settembre, primo interrogatorio come persona informata dei fatti, disse: “Sono andato a cercarla in contrada Mosca”. Già allora Misseri voleva confessare. Un inquirente degno di questo nome avrebbe detto subito di andare in contrada Mosca, nessuno gli chiese: cosa sei andato a cercare proprio in contrada Mosca? Gli inquirenti non hanno capito a.
Coppi: La ritrattazione di Misseri. Di fronte a quella confessione che lo inchiodava di fronte a quella terribile verità, ha trovato conveniente ritrattare tanto lui sarebbe stato libero e la figlia, ha pensato lui, avrebbe fatto pochi anni di carcere.
Coppi: Un padre può accusare un figlia? Certo che sì. Una persona di questo genere, un mostro che ha ucciso Sarah in quel modo è capace di farlo. Anche se in seguito ha cercato di riscattarsi, oramai troppo tardi, dicendo che a figlia e la madre sono innocenti.
Coppi: il movente sessuale. Michele Misseri pochi giorni prima dell'omicidio tentò un approccio sessuale su Sarah con una pacca sul sedere. Anche il 5 novembre davanti agli inquirenti Misseri confermò l'approccio. Michele Misseri scoprì la bellezza della nipote.
Coppi: Sto consumando gli ultimi anni della mia vita per questo processo. E non ne uscirò sino a quando la verità non sarà emersa.
Coppi: Michele Misseri è un uomo solo, che ha sempre lavorato, abituato a trattare con i cadaveri quando era in Germania e lavorata al cimitero. Un uomo capace anche di violenze sulle donne che ha tentato di abusare di un agognata. Un uomo che da bambino ha subito lui stesso violenze sessuali da un parente proprio sotto quell'albero di fico dove ha portato il corpo di Sarah dopo averla uccisa e dove non ha resistito ad abusare di lei attratto da quel giovane corpo che sbocciava. Un uomo che suscita rabbia ma anche tristezza e tenerezza per quello che lui stesso a subito quando era bambino..
L'udienza riprenderà alle 12.30 Alle ore 12.50 riprende l'udienza con l'avvocato Coppi che tratta l'argomento del rapporto tra Sabrina, Sarah e Ivano Russo.
Coppi: ammettiamo che Sabrina si fosse invaghita di Ivano e che da lui si aspettava qualcosa di più che non fosse il solo sesso. Sappiamo però che Ivano non voleva più di tanto anzi umiliava Sabrina come quella volta che ha interrotto un rapporto sessuale per non compromettersi. Sabrina soffriva di questo però ha una sua dignità e resiste.
Coppi: Sabrina la sera del 21 agosto rompe con Ivano e lo fa alla presenza di Sarah che era sempre attaccata a lei. Quella sera le due cugine dormiranno anche insieme a casa di Sabrina.
Coppi: Sarah e Sabrina erano come due sorelle. I rimproveri di Sabrina per Sarah servivano a proteggere la cugina più piccola. Sarah era abituata ad abbracciare tutti e Sabrina era preoccupata che questo ingenuo atteggiamento potesse essere interpretato negativamente dalla pubblica opinione. Sarah dal punto di vista fisico e intellettuale dimostrava meno degli anni che avesse.
Coppi: il movente della gelosia di Sabrina per Ivano è stato gonfiato se non totalmente inventato.
Coppi: la sera del 25 agosto non ci fu nessuna lite tra le due cugine-sorelle. La frase pronunciata da Sabrina rivolta a Sarah "tu ti vendi per due coccole" è stata strumentalizzata. Sabrina era infastidita dal fatto che la cugina si mostrasse ancora affabile nei confronti di Ivano con cui aveva rotto. La stessa frase, "Sarah si vende per due coccole" è stata detta anche da mamma Concetta, ma era un modo di dire, di certo una madre non può descrivere la figlia come una poco di buono.
Coppi: Anna Pisanò è attratta dalle interviste. Cercava su internet informazioni su Ivano che riferiva a Sabrina.
Coppi: Sarah arrivò a casa degli zii alle 14,25, 14,30. Lo dicono diversi testimoni e anche il papà di Sarah, Giacomo Scazzi quando Sabrina, intorno alle 14,45, andò a chiedergli se la figlia fosse ancora lì il giorno della scomparsa e lui rispose: è appena uscita. In questa vicenda si è giocato con gli orologi e gli orari.
L'udienza si sospende per mezz'ora Riprende alle 15.15
Coppi: Il fioraio Giovanni Buccolieri non è credibile. Tutti i testimoni sentiti parlano di un sogno. Anche Vanessa Cerra, figlia di Anna Pisanò e presunta amante del fioraio, ha detto che l'episodio del rapimento era un sogno a lei raccontato dal suo datore di lavoro.
Coppi: Massari è una persona scombinata. Vede un furgone guidato da una persona con i baffi e capelli ricci e una Ford come quella di Cosima Serrano ma gli orari non coincidono con la versione ella pubblica accusa. Non è credibile neanche quando dice che chi guidava il furgone era uno che somigliava a Sabrina con i baffi e parrucca.
Coppi: Sarah è stata strangolata da Michele con una corda ma durante la sua prima confessione è stato indotto dagli inquirenti a cambiare versione per dire di avere usato una cintura.
Coppi: Quando Michele Misseri fece trovare il telefonino di Sarah fu Sabrina la prima a dire di chiamare subito i carabinieri e fu lei, subito dopo, a telefonare al fratello di Sarah, Claudio Scazzi, rallegrandosi di quel ritrovamento perché sarebbe servito come impulso a far ritrovare la cugina. L'avvocato Coppi conclude la sua arringa difensiva con una lezione di diritto e lo fa analizzando l'articolo 533 del codice di procedura sui criteri di applicazione della colpevolezza e sulla regola del ragionevole dubbio per ogni condanna e sulla incrollabile certezza del giudizio. «Si condanna - ha detto Coppi - se l'imputato risulta colpevole e non se il giudice ritiene che lo sia». Infine Coppi si rivolge ai giudici popolari e togati ponendo loro questi suggestivi quesiti: «Come potete con incrollabile certezza non avere perlomeno dubbi su Michele Misseri quando accusa se stesso e poi la figlia. Oppure quando ammette le molestie per poi smentire e poi riammetterle, oppure quando parla di corda, poi di cintura e poi ancora di corda, o quando Michele dice di accusare la figlia perché così glie è stato suggerito. Come si fa a superare ogni dubbio sulla metodologia usata dai pm nei loro interrogatori con le loro domande suggestive». Infine il monito che anticipa la possibile conferma dell'ergastolo per la sua assistita e il successivo sicuro ricorso in Cassazione. «La vostra sentenza - ha detto Coppi - sarà sottoposta alla Corte di Cassazione». Coppi ha anche detto «Questo sarà il mio ultimo grande processo. Mi paga solo l'amore per la giustizia».
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