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MANDURIA - Da oltre un mese alcuni residenti del quartiere Santa Gemma sono costretti a respirare l’odore acre e nauseabondo delle fumate dense sprigionate dalla canna fumaria del camino di un residente di quel rione. Gli episodi si ripeterebbero solitamente durante le prime ore del pomeriggio, costringendo i vicini a chiudersi in casa.
Secondo alcune indiscrezioni, la famiglia che vi risiede non avrebbe il kit per la differenziata perché lo avrebbe rifiutato al momento della consegna a domicilio. E’ forte la rabbia dei residenti non solo per il gesto di grande inciviltà ma per l’indifferenza della polizia municipale già allertata sul caso. Intervenuti dopo un’ora dalla chiamata, i vigili non trovarono più il fumo perché quello che c’era da bruciare era stato già bruciato.
«E’ inammissibile che ancora a distanza di un mese, nessun organo competente sia in grado di tutelare la salute dei cittadini a fronte di un caso così grave», si lamentano i residenti del quartiere. In effetti bruciare i rifiuti domestici direttamente nei camini o nelle stufe, oltre ai rischi elevati di chi vive all’interno, causa l’emissione di percentuali elevatissime di sostanze nocive, molto più concentrate di un normale inceneritore poiché sprovvisti di filtri adeguati.
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