
È stato annullato apparentemente senza motivo il concerto di Natale “Melodie a palazzo” che era previsto per domani a Palazzo Donna Elisabetta. Il trio Scheherazade non potrà più esibirsi nella lussuosa dimora manduriana, ma chi lo vorrà, potrà assistere alla loro esibizione nello spettacolo che si terrà il giorno dopo nella chiesa di San Francesco organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con Unitre di Manduria.
Pare che sia proprio questo il motivo dell’annullamento del concerto da «Donna Elisabetta», un evento ristrettissimo, con al massimo quindici persone, «solo per amici e appassionati», come aveva scritto u Facebook la stessa proprietaria e organizzatrice. Un evento per pochi intimi che avrebbe spaventato o infastidito gli organizzatori dell’altro appuntamento pubblico che avrebbero minacciato fastidiose conseguenza a carico delle tre musiciste. (Avrebbero annullato la serata?)
Sebbene ben poco di ufficiale trapeli dall’incresciosa vicenda, a creare problemi sembrerebbero esserci delle “prassi non scritte” per cui gli artisti contrattualizzati con il comune di Manduria non possano esibirsi, anche solo il giorno prima, per un evento privato nella stessa zona. E quello di Elisabetta Arnò lo era a tutti gli effetti: un piccolo incontro musicale per amanti della musica classica. Un caso di lesa esclusività, insomma, alla quale il comune non avrebbe avuto intenzione a rinunciare rovinando la festa privata di casa Elisabetta. Se ciò fosse vero, sarebbe senz’altro una violazione del diritto privato di una cittadina ed anche l’antipatica privazione di un guadagno per le giovanissime musiciste: Giulia Di Palmo, Bianca Rabaglia e Arianna Lo Vetere, rispettivamente al pianoforte, violino e violoncello che hanno visto sottrarsi una piacevole opportunità di intrattenimento. Insomma non proprio una bella figura, soprattutto per due delle giovani artiste arrivate da Parma.
M.Bal.
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5 commenti
Romeomario Rossetti
mar 27 dicembre 2022 02:52 rispondi a Romeomario RossettiPalazzo “Schiavoni “non è una abitazione privata, ma una attività commerciale. Per la redazione e per tutti.
ea
mer 28 dicembre 2022 02:23 rispondi a eaMi dispiace doverla contraddire ma palazzo Schiavoni è l’abitazione per metà di Antonio Calò, per l’altra metà è l’abitazione principale di Elisabetta Arnò e Paolo Fasoli di cui una parte ad uso B&B con la Denominazione di Palazzo Donna Elisabetta. Per cui il palazzo è interamente privato
Dinoi marco
mer 28 dicembre 2022 06:31 rispondi a Dinoi marcoQuando si acquista una proprieta' si , acquista il bene non chi abitasse. Pertanto lasciamo che riposano in "pace' i precedenti proprietari.
Anto
mar 27 dicembre 2022 01:48 rispondi a AntoNon penso centri l'amministrazione
Dinoi marco
mar 27 dicembre 2022 11:10 rispondi a Dinoi marcoPenso basterebbe pagare la SIAE , servizio di sicurezza se ci fosse bisogno e fine. Cosa c'entra il Comune? Forse chiedeva la sponsorizzazione o finanziamenti?