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Sospetti di mancata tracciabilit�, dissequestrato il Tonno Colimena
Sospetti di mancata tracciabilità, dissequestrato il Tonno Colimena | © n.c.AVETRANA - «Il nostro tonno è di indubbia qualità e merita rispetto». Con questa affermazione i responsabili della «Colimena Srl di Avetrana», società produttrice dell’omonimo tonno in scatola, rende noto l’avvenuto dissequestro di tutta la merce su cui la Capitaneria di Porto, lo scorso 2 luglio, aveva posto i sigilli per la presunta mancata tracciabilità del prodotto presente nello stabilimento di Avetrana.
A seguito di ricorso presentato dall’impresa, l’autorità giudiziaria ha quindi disposto ed eseguito il dissequestro e la contestuale restituzione di quanto bloccato e cioè «123.533 vasetti di conserve di tonno in genere (erroneamente stimati per l’importo di
“un milione di euro”, si legge nella nota diffusa dalla società), 1200 chili di tonnetto alletterato che, come riconosce l’azienda, «non avevano alcuna etichetta, ma solo perché – aggiunge - pescati la notte precedente e già pronti per la trasformazione nella mattinata seguente». Risolto così il problema, i soci della Colimena Srl spiegano il loro punto di vista. «A seguito dell’ispezione della
Guardia Costiera di Bari – dicono - dove era stata riscontrata una “
difficoltà oggettiva” e non “
l’impossibilità totale” di documentare la tracciabilità dei prodotti trasformati dalla suddetta azienda, tale notizia ha prodotto questi effetti: da una parte ha creato un’inspiegabile bolla mediatica nell’ opinione pubblica, tanto da definire il tonno lavorato dall’azienda come
“Tonno Sospetto”; d’altra parte, però – continua il comunicato – ci ha permesso di dimostrare inequivocabilmente e senza ombra di dubbio, la rintracciabilità di tutti i prodotti da noi trasformati, tramite una minuziosa codifica sui singoli vasetti e sui cassoni in fase di stoccaggio e stagionatura». «In definitiva – continua lo scritto - la materia prima che l’azienda Colimena reperisce è totalmente tracciabile e per la quasi totalità pescata nel Mar Ionio, quindi di altissima qualità come ad esempio alcune specie (come Palamita, Alalunga e Tonnetto Alletterato), trasformate in maniera artigianale nel rispetto delle più rigorose normative igienico sanitarie ed in osservanza alla normativa nazionale ed europea vigente e dotata, dall’origine sino alla commercializzazione del prodotto finito di tutti gli elementi idonei alla rintracciabilità (tipologia di pesce, zona e periodo di pesca)». Per dover di cronaca, la stessa società fa sapere, infine che «sono stati mantenuti sotto sequestro solo 190 vasetti per un peso complessivo di 30 chili di prodotti ritenuti “campioni prova” non destinati alla vendita, dei quali l’azienda non ha ritenuto indispensabile tracciale tutti i passaggi».
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3 commenti
Basturk
mar 9 luglio 2013 10:33 rispondi a BasturkNon riescono a risalire alla tracciabilit xk il prodotto primo nn quello dichiarato (nn vero che sono solo alalunghe e alletterati, specie poco presenti nello Jonio), in realt si tratta di tonno rosso pescato fuori dal periodo consentito. Da qui i problemi di tracciabilit, ma quantomeno il prodotto fresco e di ottima qualit.
Tonino Roberto
mar 9 luglio 2013 09:54 rispondi a Tonino RobertoEppure io sono convinto che le scatolette tanto reclamizzate che si vendono nei negozi in quantit illimitata; il tonno non lo hanno mai visto, nemmeno l'ombra. Come al solito ..... pi semplice denigrare (con danni di immagine ed economici) chi le cose sa farle bene e con i prodotti naturali, freschi e genuini.
Emanuele
mar 9 luglio 2013 08:08 rispondi a EmanueleLa seriet dell'azienda venuta alla luce in brevissimo tempo, complimenti! Certo che la Guardia Costiera DOVEVA accertarsi bene prima di PUBBLICIZZARE l'intervento del 2 luglio. Ancora complimenti all'azienda avetranese costituita da persone serie e capaci!