Il Comitato per Viale Mancini, contrario all’abbattimento dei circa 160 alberi del viale della stazione previsto dal progetto di rigenerazione urbana, ha protocollato al comune di Manduria una relazione tecnica sullo stato delle robinie firmata dal professore Francesco Tarantino, georgofilo, agronomo, paesaggista. E’ la controrisposta alla relazione presentata dal gruppo politico “Manduria in Movimento” che sostiene invece la tesi del progettista incaricato dal comune che prevede l’abbattimento di tutti i 165 alberi con l’impianto di sole 50 di specie diversa.
Secondo il professore Tarantino, coautore, tra le altre cose, dell’«Atlante degli alberi monumentali di Puglia», il progetto dell’architetto Attanasio sarebbe da rivedere perchè, scrive, «nella fase esecutiva, non estrinseca pienamente attività coerenti con i concetti di rigenerazione urbana (previsti invece nei finanziamenti del Pnrr, ndc), soprattutto dal punto di vista ecologico e della sostenibilità che ne deve derivare».
Le aree verdi di tale progetto che con il parcheggio sotterraneo e il rifacimento dell’ex mercato coperto costerà 5 milioni di euro, sarebbero del tutto marginali e, secondo il professore Tarantino, confinate esclusivamente alla presenza di poche decine di alberi di Ginko biloba, «pianta di grande valore ecologico – fa notare l’esperto - ma del tutto estranea al contesto in cui la si vorrebbe inserire». In termini economici, rimarca inoltre il consulente di fiducia del Comitato di cittadini, su un importo di lavori di quasi 4 milioni di euro, la spesa per le aree verdi è di appena 125.000 euro. «Un dato – sottolinea - che da solo indica chiaramente l’incongruenza del progetto rispetto agli obiettivi del PNRR».
Dopo un’analisi sullo stato fitosanitario delle robinie e tecnica e storica sulla loro valenza monumentale e antropologica, il professore conclude così la sua perizia.
«Si ritiene che numerosi esemplari posti su viale Mancini di Manduria siano da considerarsi monumentali e come tali da conservare e valorizzare. E risulta evidente che tale valutazione non è di carattere forestale ma di carattere storico culturale, e principalmente in tale ottica che queste alberature vanno valutate avendo un carattere storico e di appartenenza al territorio, ai cittadini che le hanno viste crescere da generazione in generazione».
Efficace, infine, la lezione sulla conservazione di un bene pubblico di valore con la quale il professore conclude la sua analisi.
«Un esempio calzante al caso in esame che giustifica il non abbattimento delle alberature, ma il loro recupero per quanto possibile è quello del vecchio mobile infestato da tarme. Se tale mobile è di pregio, di grande fattura, che è appartenuto a un nostro caro familiare o illustre proprietario, siamo pronti a spendere risorse importanti per sanificarlo, e conservarlo in maniera definitiva.
Tale concetto occorrerebbe applicarlo anche a questo caso: le Robinie monumentali di Viale Mancini a Manduria. Ogni albero andrebbe valutato singolarmente, attraverso esami specialistici che la moderna tecnica di arboricoltura mette a disposizione, al fine di conservare quanti più esemplari è possibile.
Il progetto di rigenerazione urbana andrebbe quindi calibrato in funzione della permanenza di tali alberature che diventerebbero dei veri e propri monumenti che ogni cittadino passeggiando sul viale potrebbe ammirare. Attraverso un’adeguata progettazione si potrebbero ricavare per ogni albero adeguati spazi verdi, aree di sosta, arredi urbani, illuminazione opportuna».
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6 commenti
Gino
mar 1 ottobre 10:06 rispondi a GinoGli alberi sono in questo stato perché sopravvivono alla non manutenzione e siccità. In questo paese esiste solo manutenzione del Verde di banconote🤑🤑🤑. Il mio vedere.Opinione
Lu furnaru
dom 29 settembre 01:42 rispondi a Lu furnaruUna contro relazione di parte ,molto generica e scolastica, che non precisa quali e quanti siano gli alberi da non abbattere, quali e quanti siano da considerare monumentali ,quali e quanti non siano a fine ciclo vitale. A me sembra più un parere che una relazione tecnica
Nando Mazza
sab 28 settembre 09:49 rispondi a Nando MazzaSe solo i decisori politici si fossero posti nei confronti delle aree interessate con il rispetto dovuto al patrimonio storico culturale di cui sono portatrici, in primis quello rappresentato dall'alberatura di Viale Mancini, oggi saremmo di fronte ad una vera svolta per il futuro assetto urbanistico e ambientale della nostra Città. All'Amministrazione riconosciamo il merito di aver ottenuto questo importante finanziamento anche con un progetto discutibilissimo e controverso come quello approvato. La relazione del Prof. Tarantino è una proposta per la VALORIZZAZIONE del verde esistente, previa analisi dello stato di salute di ciascuna pianta. La relazione del Dr. Ruggieri è pregiudizialmente orientata a giustificare l'abbattimento di 165 piante senza specificarne il grado di pericolosità da lui stesso indicato in premessa. Arrivare a una sintesi fra le due tesi sarebbe comunque possibile
Vincenzo
sab 28 settembre 09:33 rispondi a VincenzoVivo in una città in cui vie, viali, mura e luoghi storici, sono adornati della presenza di ippocastani che, da alcuni anni fa', sono stati attaccati da agenti patogeni che ne minavano l'integrità e l'esistenza. Il Comune ha censito tutti questi alberi, degni d'essere definiti monumentali, dotandoli di numerazione. Con una tecnologia laser (LiDAR) ha avviato l'analisi di tutti gli alberi censiti. Ha eradicato quelli che potevano rappresentare pericolo perché interessati da fitopatologici che ne potevano comprometterne la stabilità. Ha curato gli alberi che potevano essere recuperati, ha ripiantato con le stesse varietà gli alberi tolti. Forse sarebbe questa la via che nessuno ha mai immaginato di percorrere, che ha aperto un dibattito che ha fatto spendere fiumi di parole, per il solo fatto che la problematica è stata affrontata, col piede sbaglaito, da incompetenti.
Nando Mazza
sab 28 settembre 11:03 rispondi a Nando MazzaSignor Vincenzo grazie davvero del suo commento, è esattamente ciò che il Prof. Tarantino propone fra le righe della sua relazione. In poche ma efficacissime parole lei ha sintetizzato al meglio le nostre proposte. Di nuovo grazie, spero che la leggano in tanti.
Anna Rita Chimienti
sab 28 settembre 09:11 rispondi a Anna Rita ChimientiSono d'accordo con il professore Tarantino.