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Sarah, parla Dora e Cosima scoppia in lacrime
Sarah, parla Dora e Cosima scoppia in lacrime | © n.c.Questa volta Cosima Serrano ha pianto. La mamma di Sabrina Misseri che con lei divide la terribile accusa di omicidio volontario e soppressione del cadavere della piccola Sarah Scazzi, non ha trattenuto le lacrime ieri guardando la sorella Dora rispondere alle domande dei pubblici ministeri raccontando di quando lei, ancora bambina di 13 o 14 anni, subì le avance del marito Michele Misseri. Lo «zio orco» che si accusa senza essere creduto del delitto per il quale sono invece accusate la moglie e la figlia, era seduto al suo solito posto degli imputati. La commozione dell’imperturbabile mamma Cosima è stata la novità del processo in Corte d’assise giunto alla dodicesima udienza. Una tappa quella di ieri caratterizzata da molte conferme e dai soliti non ricordo. La parte più interessante che comunque a toglie e niente offre alla verità ancora lontana, è stato il racconto delle presunte molestie subite da Dora. La minore delle sorelle Serrano ha confermato le sommarie informazioni rese ai magistrati titolari dell’inchiesta, Pietro Argentino e Mariano Buccoliero. «Quando avevo circa 13 anni – ha detto – mia sorella mi mandò sul terrazzo per sistemare dei vasi insieme a mio cognato Michele il quale mi si avvicinò chiedendomi se volevo fare qualcosa e sfiorandomi un braccio con le dita; io mi spaventai – ha proseguito Dora – e me ne andai di corsa lasciandolo solo». L’episodio venuto a galla dopo tanti anni e solo dopo l’arresto di Sabrina, è stato confermato anche dal marito Pancrazio Spinelli che lo ha ricordato con sfumature più blande. «Mia moglie mi disse che quando aveva 12 o 13 anni Michele Misseri le fece delle avances dicendole: "Che dobbiamo fare, facciamo qualcosa". Lei si impaurì e se ne andò. Non successe altro». Sempre ieri è stata ricordata la presenza dell’auto station wagon di colore vinaccia passare due volte, più o meno intorno all’ora in cui avvenne il delitto, da una strada che interseca via Deledda. A parlarne in aula è stato Vito Palmisano che quel pomeriggio del 26 agosto del 2010 aspettava in macchina davanti allo studio di un avvocato dove si era recata la moglie e la cognata. Qualcuno, tra gli investigatori, aveva chiesto di riconoscere in quel’auto la Fiat Marengo viola di Cosimo Cosma, nipote di Michele Misseri imputato per concorso nella soppressione del corpo di Sarah. Il testimone ancora ieri non ha confermato tale riconoscimento. Prossima udienza martedì prossimo con altri otto testimoni.
Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno
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2 commenti
Giuseppe
gio 19 aprile 2012 02:04 rispondi a GiuseppeAlla domanda "Ha permesso in questi anni a sua figlia di dormire a casa Misseri?", fatta non dall'accusa ma dalla difesa, la signora "molestata" ha risposto "assolutamente si, non avevo timori". La "molestia" si commenta da sola... Se non bastasse, ci ha pensato il marito Pancrazio a chiarire che lui non l'ha mai considerata una molestia, ma solo una risposta ad una richiesta d'aiuto nei confronti di Sabrina formulata dagli ex legali di Sabrina, episodio che Pancrazio non ha gradito. In queste famiglie coinvolte nella vicenda, dove comandano le donne, abbiamo forse trovato finalmente un uomo con i cosiddetti?
Antonella
mer 18 aprile 2012 10:52 rispondi a AntonellaChiss,visto il forte turbamento causatole dall'avance (perch di molestia non si pu proprio parlare)di michele,se ha permesso alla sua figliola di frequentare casa misseri, in tutti questi anni.Da mamma,forse avrebbe dovuto mettere in guardia la figlia,la stessa Concetta(per Sarah).Ma anche lei stessa avrebbe,istintivamente,evitato un qualsiasi avvicinamento a questo cognato.Avrebbe.