Martedì, 16 Settembre 2025

Cronaca

Due gli episodi contestati

Sale a 7 il numero dei componenti del branco: indagati anche tre maggiorenni

Il branco Il branco

Sale a 7 il numero degli indagati manduriani accusati di far parte del branco che avrebbe seminato terrore in due episodi di brutale violenza avvenuti lo scorso anno a Manduria nei mesi di agosto e novembre. Oltre ai quattro minori dei quali si occupa la Procura per i minorenni di Taranto, tre giovani maggiorenni sono invece indagati dalla procura ordinaria. I sette inquisiti devono rispondere a vario titolo del reato di concorso in lesioni personali con l’aggravante di avere usato armi e con più persone riunite.        

Ieri si sono protratti per tutta la mattinata gli interrogatori preventivi dei primi due minori. Domani toccherà agli altri due prima della chiusura delle indagini che permetterà al pubblico ministero della Procura per i minorenni, il sostituto Lelio Fabio Festa, di decidere quali richieste inoltrare al gip. Inutile, in questa fase di indagini ancora in corso, addentrarsi nei particolari dell’interrogatorio avvenuto alla presenza dei due avvocati difensori, Armando Pasanisi e l’avvocato Cantore. Così sarà domani con gli interrogatori degli altri due minori che si presenteranno insieme all’avvocato Cosimo Micera che li difende.

Sette sospettati, per ora, ma a quanto pare il numero non si fermerebbe qui perché dall’attività ancora in corso potrebbero emergere responsabilità su un numero ben più corposo di indagati, tra maggiorenni e minorenni. Il tipico branco, insomma, che le cronache manduriane hanno già fatto conoscere nella triste vicenda di Antonio Cosimo Stano, i 65enne con deficit del comportamento vittima degli «orfanelli», così come i 18 giovani del posto, quasi tutti minorenni, si facevano chiamare nelle chat dove pubblicavano le violenze e i soprusi che portarono a morte per sfinimento il povero pensionato.

Ad incastrare il nuovo branco, oltre alla testimonianza delle vittime e di alcuni testimoni, ci sarebbero numerosissime foto e riprese video finite nel fascicolo prodotto dagli investigatori della polizia di Stato del commissariano di Manduria diretto dalla vice questore aggiunto, Marinella Martina.

L’episodio più grave su cui si indaga è quello avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 agosto scorso su una spiaggia di San Pietro in Bevagna, marina di Manduria. Intorno alle tre un gruppo di giovani turisti delle province di Brescia e Milano fu aggredito da una decina di giovani del posto molti dei quali non ancora identificati. In quattro finirono in ospedale con traumi guaribili da sette a venti giorni di prognosi. Secondo il racconto delle vittime, gli aggressori, in quella notte di San Lorenzo, li avrebbero sorpresi mentre dormivano aggredendoli senza motivo e portando via zaini e borse contenenti oggetti di scarso valore. Le ragazze soprattutto riuscirono a fotografare di nascosto le violenze consegnando le immagini alla polizia. Le armi utilizzate in quella occasione sarebbero state spranghe di ferro e bottiglie di vetro rotte. 

Il secondo episodio per il quale sono coinvolti i tre maggiorenni con uno dei quattro minorenni indagati per i fatti di agosto, è avvenuto il 30 novembre scorso nella centralissima piazza Vittorio Emanuele a Manduria. A farne le spese fu un adulto della provincia di Bari picchiato con calci e pugni perché difendeva il proprio figlio che con la sua fidanzata, una ragazza del posto, veniva importunato dal gruppo di bulli. Trenta per lui i giorni di prognosi.

Nazareno Dinoi su Quotidiano di Puglia

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5 commenti

  • Marco
    gio 13 marzo 13:59 rispondi a Marco

    Forse bisognerebbe arrestare prima i genitori (!?) Tutta gente per bene...?!

  • Mano pesante
    mer 12 marzo 18:22 rispondi a Mano pesante

    Stroncarli da piccoli con i loro genitori sempre pronti a perdonare i pargoli. Le pene per i minori a scaricare tufi e per i maggiorenni tufi, zappa a mano e carcere.

  • Piero
    mer 12 marzo 15:32 rispondi a Piero

    La picca fatia

  • Giova
    mer 12 marzo 10:44 rispondi a Giova

    Purtroppo aimé le famiglie assenti , speriamo alle nuove generazioni che siano migliori di queste e possono insegnare il rispetto per gli altri . Importante credo anche la lotta seria alla droga che sta rovinando un sacco di famiglie , e se il legislatore non interviene con delle norme risolutive andremo sempre peggio

  • Ale
    mer 12 marzo 09:26 rispondi a Ale

    Veramente avevamo all'epoca dei fatti augurato alle forze di polizia di trovare i colpevoli perché' fatti di questo genere non potevano rimanere inpuniti , quindi un plauso alla commissaria e agli investigatori .

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