Mercoledì, 7 Maggio 2025

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Sabrina resta in carcere perché «è portatrice di accentuata pericolosità»

Sabrina resta in carcere perché «è portatrice di accentuata pericolosità» Sabrina resta in carcere perché «è portatrice di accentuata pericolosità» | © n.c.ROMA - Sabrina Misseri - condannata in primo grado all'ergastolo per l'omicidio della cugina quindicenne Sarah Scazzi avvenuto ad Avetrana il 26 agosto 2010 - deve rimanere in carcere e non può essere messa agli arresti domiciliari perchè ha «una personalità portatrice di accentuata pericolosità e propensione a delitti della specie» di quelli commessi. Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni depositate ieri e relative al no alla scarcerazione deciso nell'udienza dello scorso 27 giugno. Quanto alla grave depressione della quale la ventiseienne soffrirebbe e che, in base a quanto sostenuto dai difensori Franco Coppi e Nicola Marseglia, renderebbe necessario concedere i domiciliari a Sabrina, la Suprema Corte replica che si tratta di una situazione dello stesso tipo che si riscontra in ogni persona detenuta: «depressione fisiologica», insomma, compatibile con la permanenza in carcere. In futuro, comunque, i difensori potranno tornare a chiedere i domiciliari per motivi di salute se avranno altri elementi. Dal verdetto si apprende che la Misseri è molto dimagrita, porta i capelli lunghi e non ha mai ricevuto visite dai parenti, compresi quelli che vivono in Germania. In particolare, ad avviso della Suprema Corte - sentenza 34071 della Prima sezione penale - deve essere confermata la decisione del Tribunale di Taranto dello scorso 18 febbraio. Secondo gli ermellini, i giudici di merito hanno detto nò alla scarcerazione con «argomenti esaurienti, in diritto corretti e non illogici in fatto, ancorati ai dati processuali e riferiti a condotte, allo stato positivamente accertate, costitutive di non uno, ma ben quattro delitti (sequestro di persona e omicidio, occultamento di cadavere e calunnia) e di una ritenuta costante e pervicace opera di depistaggio, inarrestabilmente proseguita anche dopo il delitto più grave, sino all'arresto». Correttamente, sottolinea la Cassazione, queste «condotte sono state ritenute tutte indice di una personalità portatrice di accentuata pericolosità e propensione a delitti» come quelli già commessi. A questo deve aggiungersi «la propensione manifestata dalla Misseri ad ostacolare l'accertamento della verità, le modalità odiose di consumazione dei delitti, l'inquietante atteggiamento tenuto nelle interrelazioni familiari e parentali, il movente futile e la spregiudicatezza manifestata». Elementi che giustamente «risultano complessivamente valorizzati per escludere sia l'insussistenza di esigenza cautelari sia la sussistenza di elementi specifici idonei a dimostrare positivamente che dette esigenze potevano essere soddisfatte con altre misure».

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3 commenti

  • attila
    ven 1 agosto 2014 04:10 rispondi a attila

    DOVREBBERO ALMENO TRASFERIRLA IN UN CARCERE MOLTO PIU' DURO E BUTTARE LE CHIAVI!

  • maria
    ven 1 agosto 2014 03:07 rispondi a maria

    Ma se una e`innocente mi dici cosa deve confessare? Non so in Italia, ma in Germania e`gia`successo che innocenti hanno "confessato" l`omicidio per dare fine a interrogatori estenuanti. In quanto a ritenere che Sabrina e`"portatrice di accentuata pericolosita`"ma per favore.....

  • rossiandrea900
    ven 1 agosto 2014 01:51 rispondi a rossiandrea900

    Difficile argomentare al riguardo ma i giudici ascoltano e sono propensi ad attenuare la pena quando i si confessa.Solo questo potrebbe aiutare la detenuta , anche se il tempo trascorso non dalla sua parte.Dietro c' una persona che rimarr per sempre una quindicenne.

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