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Io rovinato dalla Volkswagen
Io rovinato dalla Volkswagen | © n.c.MANDURIA - Da sempre a Manduria e nei centri limitrofi, l’azienda De Girolamo è conosciuta come l’autofficina ufficiale della Volkswagen. Alla fine del 2011, però, la casa automobilista tedesca revoca il contratto di mandato all’impresa manduriana motivando la scelta con il mancato pagamento dei pezzi di ricambio richiesti. In effetti, si scoprirà in seguito, l’imprenditore manduriano era stato vittima di una presunta estorsione da parte del responsabile commerciale di zona della «Volkswagen Group Italia Spa» il quale, approfittando della sua posizione e minacciando la risoluzione del contratto (come in effetti è avvenuto), obbligava la ditta De Girolamo ad acquistare pezzi di ricambio in quantità esagerate e tipologia non richieste dal mercato. Dopo regolare denuncia, il presunto estorsore, Carlo Spina, originario di Napoli ma residente in provincia di Bari, è stato indagato e rinviato a giudizio per il rato di estorsione. Secondo il giudice delle udienze preliminari, Valeria Ingenito, che ha deciso il rinvio a giudizio, il responsabile commerciale della Volkswagen costringeva i De Girolamo «ad acquistare dalla stessa Volkswagen pezzi di ricambio di autovetture in quantità esorbitanti rispetto alle effettive esigenze aziendali per un importo complessivo di circa 50mila euro, in tal modo - si legge nel dispositivo del gup – procurandosi un ingiusto profitto pari al volume di affari conseguito e ai benefit aziendali così derivanti da tale indebito incremento del volume d’affari e con conseguente danno economico per De Girolamo. Tutte accuse che Spina nega risolutamente. Nella sua denuncia, il noto meccanico manduriano, rappresentato dall’avvocato Vincenzo Simone De Pasquale, aveva presentato una serie di testimonianze che confermavano le avvenute minacce del rappresentante di zona. Costretto a ritirare la merce da lui imposta, nel 2001 l’imprenditore De Girolamo non era riuscito ad onorare per intero l’ingente credito. «Pur riuscendo a pagare circa 40mila euro alla Volkswagen – si legge nella sua denuncia – la stessa, in data 6 ottobre mi informava dell’avvenuta risoluzione del contratto». Da tener presente che la cifra di 50 mila erodi cui si parla faceva parte degli acquisti cui De Girolamo era costretto a fare mensilmente oltre la reale necessità della propria produzione aziendale. Sempre secondo quanto ha riportato De Girolamo nel suo esposto, lo stesso responsabile vendita avrebbe fatto pressioni anche per costringerlo a vendere autovetture per conto di Dantona di Taranto. Ora del caso si occuperà la prima sezione penale del Tribunale di Taranto con il processo che inizierà il prossimo 2 aprile.
Nazareno Dinoi
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1 commento
ninof
sab 22 marzo 2014 09:54 rispondi a ninofla politica della Volkswagen nei confronti dei concesionari e della rete di assistenza notoriamente allucinante, per certi versi criminale. http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/23/volkswagen-chiude-storica-concessionaria-100-dipendenti-rischiano-posto/478523/ http://www.ultimissimeauto.com/la-protesta-di-giorgio-fiora-concessionario-audi-volkswagen/